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Firenze: Gianandrea Noseda chiude l’83° Festival del Maggio Musicale con un concerto e con «Siberia»

Gianandrea Noseda © Pasqualetti 1
Il direttore d’orchestra Gianandrea Noseda (© Pasqualetti)

FIRENZE – L’83° Festival del Maggio Musicale Fiorentino si conclude al Teatro del Maggio con Gianandrea Noseda, acclamato direttore alla guida delle più importanti orchestre internazionali, sul podio dell’Orchestra del Maggio giovedì 15 luglio alle 20 per un concerto sinfonico mostra ancora una volta la predilezione del maestro Noseda per il repertorio musicale dell’Europa orientale con il Concerto per orchestra di Witold Lutosławski e la celebre «Quadri da un’esposizione» di Modest Musorgskij nell’orchestrazione di Maurice Ravel.

Il compositore e direttore d’orchestra polacco Witold Lutosławski è stato una figura di spicco nel panorama musicale della seconda metà del XX secolo. Autore di quattro sinfonie e di musica da camera, aveva studiato composizione con Witold Maliszewski, ex allievo di Rimskij-Korsakov. Il Concerto per orchestra fu composto tra il 1950 e il 1954 e debuttò il 26 novembre del 1954 eseguito dalla Filarmonica di Varsavia diretta da Witold Rowicki. L’uso di materiali melodici del folklore slavo e la scrittura solistica concertante lo avvicinano al noto e precedente omonimo Concerto di Bartók, autore che influenzò la prima produzione di Lutoslawski. Articolato in tre movimenti che richiamano le antiche forme barocche (Intrada; Capriccio e Arioso; Passacaglia, Toccata e Corale) il Concerto impegna spesso l’orchestra a blocchi e per sezioni: archi, legni, ottoni e percussioni sono coinvolti, a turno, in passaggi solistici e spostamenti continui tra i registri.

I «Quadri da un’esposizione» di Modest Musorgskij furono composti per pianoforte nel 1874 in memoria dell’amico Viktor Hartmann, pittore e architetto scomparso prematuramente; l’orchestrazione di Maurice Ravel risale al 1922. Musorgskij descrive una passeggiata immaginaria tra le sale dell’Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo, dove furono esposti i dipinti di Hartmann dopo la morte. I dieci quadri corrispondono ad altrettanti pannelli musicali intervallati da una promenade che indica lo spostamento del visitatore da una sala all’altra (e raccordano le variazioni di tonalità e ritmo); scorrono così fra una promenade e l’altra 1. Gnomus (Sempre vivo), grottesco mostriciattolo quasi demoniaco, 2. Il vecchio castello (Andante), dove un trovatore intona un canto desolato, 3. Tuileries (Dispute d’enfants après jeux;Allegretto non troppo, capriccioso), vivace schizzo parigino, 4. Bydlo (Sempre moderato pesante), che evoca un carro trainato da buoi che incede faticosamente, il 5. Balletto dei pulcini nei loro gusci (Scherzino. Vivo leggiero), ScherzinoconTrio centrale, 6. Samuel Goldenberg und Schmuyle (Andante), dialogo fra due ebrei polacchi, il ricco Samuel Goldenberg e il povero Schmuyle, 7. Limoges – Le marché (Allegretto vivo sempre scherzando), che evoca una rutilante scena di mercato, 8. Catacombae – Sepulchrum Romanum (Largo), che fa scivolare repentinamente nel le macabre catacombe di Parigi in cui Hartmann aveva ritratto se stesso a lume di fiaccola; in testa alla seconda parte (Andante non troppo, con lamento), Mussorgskij appose un sottotitolo latino,Cum mortuis in lingua mortua, e una didascalia:“Lo spirito creatore di Hartmann mi conduce ai teschi, mi chiama a loro, i teschi si illuminano leggermente”; segue il tumultuoso 9. La cabane sur des pattes de poule ovvero “La capanna su zampe di gallina Baba-Jagà)” (Allegro con brio, feroce – Andante mosso – Allegro molto), che si riferisce a un progetto di Hartmann per un orologio in stile russo del XIV secolo rappresentante la capanna della fiabesca strega Baba-Jagà; infine 10. La grande porta di Kiev (Allegro alla breve. Maestoso. Con grandezza – Meno mosso sempre maestoso – Poco a poco rallentando), che richiama un progetto di Hartmann per una struttura in stile russo antico, dotata di una piccola chiesa, che avrebbe dovuto sostituire le vecchie porte di legno di Kiev.

Il Festival si chiuderà sempre con Noseda a dirigere l’Orchestra e il Coro del Maggio venerdì 16 luglio, ore 20, nell’ultima recita dell’opera «Siberia» di Umberto Giordano, per la regia di Roberto Andò, con una strepitosa Sonya Yoncheva nel ruolo della protagonista.

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazza Vittorio Gui)

Giovedì 15 luglio 2021 ore 20

Biglietti da 15 a 100 euro, in vendita nei punti Box Office, in biglietteria (info e vendita per telefono 055.2001278, dalle 11 alle 18) e direttamente sul sito del Maggio senza sovrapprezzoNoseda Manifesto FestivalMaggio83

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