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Green pass per andare all’anagrafe. Verso l’obbligo totale. Governatori leghisti con Draghi

Mario Draghi con Giancarlo Giorgetti (Lega) e Luigi Di Maio (M5S)
ANSA/FABIO FRUSTACI

Anche per accedere agli uffici dell’Anagrafe ci vorrà il green pass. Fa parte, quest’ipotesi, di una cornice complessiva sul piano dei vaccini, che il Consiglio dei ministri dovrebbe poter valutare mercoledì 15 settembre 2021. Il premier, Mario Draghi, ha incaricato gli uffici guidati dal sottosegretario Roberto Garofoli di studiare ogni aspetto della materia, raccogliendo anche le osservazioni di sindacati e imprese, Non vuole sbagliare. Poi la valutazione finale si farà al tavolo politico, con la convocazione (potrebbe arrivare, come detto, tra mercoledì e giovedì) di una cabina di regia del governo.

TAMPONI – Al tavolo, la Lega potrebbe presentare le sue richieste, come l’estensione a 72 ore della validità dei tamponi e l’istituzione (un primo via libera del governo c’è) di un fondo per indennizzare chi abbia subito danni dal vaccino. Ma c’è una spinta ad andare avanti fra gli stessi leghisti. Alcuni propongono per la pubblica amministrazione il Pass solo per chi sta allo sportello. E i governatori leghisti – interviene Attilio Fontana, dopo Massimiliano Fedriga e Luca Zaia – spostano l’asse del partito verso una linea convintamente pro-Green pass, a dispetto dei dubbi più volte espressi da Matteo Salvini e di una nutrita fronda parlamentare. Ecco perché c’è cauto ottimismo, nel governo, che l’estensione annunciata da Draghi passi senza grosse frizioni.

ANAGRAFE – E allora ecco le proposte concrete: come estendere l’obbligo di Green pass anche gli utenti che accedano ai servizi pubblici, come l’anagrafe. E’ una ipotesi sul tavolo del governo, in vista dell’allargamento del certificato verde, atteso già questa settimana. L’obbligo dovrebbe ora riguardare tutti i dipendenti pubblici e, tra i privati, essere esteso agli esercenti di quelle attività che richiedono il Pass per l’accesso, dai ristoranti alle palestre. La stessa proprietà transitiva che dovrebbe portare a chiedere a camerieri e baristi il certificato che i loro clienti devono esibire, potrebbe condurre all’introduzione dell’obbligo anche per gli utenti che accedono agli uffici pubblici. Ma la misura sarebbe ancora allo studio, con tutte le sue implicazioni. E la grossa incognita del trasporto locale. Il governo sta lavorando per mettere a punto la cornnice di regole sul green pass che riguarderà anche la definizione di azienda pubblica o privata, e come considerare , ai fini delle scelte sul pass, le imprese giuridicamente private ma che lavorano per il pubblico. Una cornice che entro mercoledì dovre essere pronta in vista del cdm. Si apre dunque un mese fondamentale per le decisioni del governo sui vaccini.

VACCINI – Si valuterà, da ora a metà ottobre, la possibilità d’introdurre l’obbligo di vaccinazione. E se farlo in maniera generalizzata – opzione che ad oggi sarebbe prevalente – o ampliare ad altre categorie sensibili l’obbligo che già vale per medici, infermieri e personale interno ed esterno delle Rsa. Prima si proseguirà con l’estensione del certificato verde: questa settimana dovrebbe essere la volta dei lavoratori della pubblica amministrazione e di alcune categorie del privato, anche se resta sul tavolo l’opzione – più problematica sul piano giuridico – di applicare il pass da subito anche a tutti i lavoratori del privato. La cabina di regia, è l’ipotesi di queste ore, potrebbe essere preceduta da un incontro del premier, che con decisione ha indicato la via dell’estensione dell’obbligo, con il segretario leghista. Chi si schiera convintamente sulla linea pro-vaccini è il segretario del Pd Enrico Letta, pronto a sostenere anche una eventuale decisione del governo di introdurre l’obbligo vaccinale. Su questa linea il ministro della Salute Roberto Speranza e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che annuncia il via alla terza dose di vaccino nella sua Regione. Ma Draghi, lo abbiamo visto, non si fa imporre accelerazioni, nè cambi di marcia. Decide il governo: cioè lui.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze PostScrivi al Direttore

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