Puigdemont: indipendentisti accusano, Italia complice politica fascista spagnola
AOSTA – «Lo Stato italiano si è dimostrato complice della politica fascista spagnola». E’ questo il giudizio di Pays d’Aoste Souverain, formazione degli indipendentisti valdostani, sull’arresto dell’europarlamentare ed ex presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, avvenuto ieri notte in Sardegna. Secondo il responsabile politico di PdAS, Christian Sarteur, «questa azione repressiva non fa che rinforzare la determinazione di tutti i movimenti indipendentisti». L’accusa che Letta e compagni fanno spesso a Meloni e Salvini di essere sostanzialmente a fianco dei movimenti fascisti stavolta si ritorce contro i presunti veri democratici, accusati di essere complici della deriva fascista spagnola. Qualche lezioncina ai presuntuosi che si ritengono custodi unici della democrazia non può fare che bene.
Sit-in davanti alla Corte d’Appello di Sassari da parte di alcuni esponenti indipendentisti sardi per chiedere la scarcerazione immediata di Carles Puigdemont. «IRS, ProgReS e Torra chiedono l’immediata liberazione – si legge in un comunicato firmato dai gruppi – Lo Stato italiano non puo’ assumersi la responsabilita’ di consegnare un esiliato politico non violento allo Stato spagnolo che ha gia’ dimostrato il suo spirito vendicativo e la sua attitudine violenta e repressiva nei confronti di pacifiche espressioni democratiche». Gli indipendentisti si sono ritrovati questa mattina alle 9 in via Budapest a Sassari esponendo uno striscione con la scritta Democratzia, sa natzione sarda pro sa Catalogna. Anche la Corona de Logu, assemblea degli amministratori locali indipendentisti, ha espresso la propria solidarieta’ al presidente Puigdemont: Per ora basti l’orrore che si prova davanti ad un’azione di polizia
chirurgica, destinata a colpire non solo Puigdemont e i catalani, ma tutti i movimenti indipendentisti e quindi anche quello sardo, il nostro – scrivono sui social – Nient’altro si puo’ affermare per un arresto che colpisce un uomo protetto dall’immunita’ di europarlamentare e che fino a ieri ha portato avanti liberamente la sua azione politica in tutta Europa, senza impedimenti di sorta. Doveva arrivare in Italia per scoprire che non tutti abbiamo eguali diritti, che le regole non valgono allo stesso modo dappertutto, che la legge e’ opinabile.