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Strage Nassiriya: la politica ricorda i caduti italiani in missione di pace in Iraq nel 2003, vittime del terrorismo

Un soldato italiano guarda l’edificio distrutto da un attacco suicida a Nassiriya il 12 novembre 2003,  ANSA/ALI HAIDER

ROMA – Il 12 novembre, giorno della strage di Nassiriya, è la Giornata dedicata al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.

Il presidente Mattarella ha inviato un messaggio al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: «Nelle operazioni di ristabilimento della pace e per la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo, la Repubblica Italiana continua a rappresentare un esempio, grazie alla vicinanza e alla capacità di dialogo con le popolazioni locali. A quanti vi sono impegnati – scrive il Capo dello Stato – vanno l’apprezzamento e la gratitudine del Paese. Una nuova pagina è stata scritta in questo periodo di emergenza sanitaria che si è aggiunta alle altre dure prove alle quali sono sottoposte le popolazioni di tante aree del Pianeta”. “L’odierna commemorazione, oltre a rappresentare un momento importante per ricordare quanti hanno perso la vita per affermare il valore della pace, deve essere fonte di riflessione e di spinta nel percorso di condivisione e solidarietà, teso ad affermare i valori universali dei diritti umani. Ai familiari che continuano a soffrire per la mancanza dei propri cari, esprimo la vicinanza e la riconoscenza del Paese, unitamente – conclude Mattarella- al mio grato e affettuoso pensiero»

«Onoriamo oggi la memoria di tutti i caduti militari e civili italiani nelle missioni internazionali per la pace. Nessuno deve dimenticare il loro estremo sacrificio in difesa dei nostri valori. Il loro ricordo  è indelebile nella coscienza degli italiani. Tutti abbiamo un debito di riconoscenza verso i militari e i civili impegnati per la pace nel mondo, per la generosità e la professionalità con cui quotidianamente assolvono al loro compito in contesti di grande pericolo». Lo afferma il presidente del Senato, Elisabetta Casellati.

«Il giorno della strage di Nassiriya, quel 12 novembre 2003, è la Giornata dedicata al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. È un ricordo che stringe tutto il Paese intorno alla vita di questi nostri caduti, al loro servizio all’Italia nelle aree di crisi per garantire il rispetto dei diritti umani, al dolore delle loro famiglie. Averli persi è un dolore che non smette di accompagnarci: continuiamo a ricordare e onorare le loro vite con gratitudine». Lo scrive su Facebook la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.

«A 18 anni dalla strage di Nassiriya onoriamo la memoria di tutti gli italiani, militari e civili, sacrificatisi per la democrazia, la sicurezza e la libertà nelle missioni internazionali. A loro va il nostro ringraziamento e l’impegno di continuare a lottare contro il terrorismo». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

LA STRAGE DI NASSIRIYA –  Il 12 novembre 2003 alle 10.40 ora locale, le 8.40 in Italia, un’autocisterna forzò l’entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani, nella città di Nassiriya, in Iraq: i due uomini a bordo fecero esplodere una bomba. La deflagrazione, con un effetto domino, fece saltare in aria il deposito munizioni. E spezzò 28 vite, quelle di 9 iracheni e di 19 italiani: 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e due civili, un cooperatore internazionale e un regista, Stefano Rolla, impegnato con la sua troupe nelle riprese di uno sceneggiato sulla ricostruzione del paese. Fu il più grave attacco subito dall’esercito italiano dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Gli eroi di Nassiriya I Carabinieri: Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi, Alfonso Trincone. I militari dell’esercito: Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro, Pietro Petrucci. I civili: Marco Beci, cooperante, e Stefano Rolla, regista.

Nassiriya, politica, strage


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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