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Firenze: al Teatro Verdi James Conlon sul podio dell’Orchestra della Toscana (ORT)

Il direttore d’orchestra James Conlon (©_Dan_Steinberg)

Firenze – Domenica 21 novembre alle 17 al Teatro Verdi di Firenze ci sarà James Conlon sul podio dell’Orchestra della Toscana (ORT); in programma una delle pagine più drammatiche di Dmitrij Šostakovič, l’ottavo quartetto per archi dedicato, nel 1960, alle vittime del fascismo e della guerra, ma in realtà concepito come atto di accusa verso ogni dittatura, compresa quella comunista. Qui viene presentato nella trascrizione orchestrale, approvata dall’autore, dovuta a Rudolf Barshai. Attorno a quest’opera si dispongono due sinfonie di Mozart a loro modo cruciali nella biografia del compositore austriaco: la K 338, l’ultima prodotta a Salisburgo, nel 1780, prima della traumatica rottura con la corte dell’arcivescovo Colloredo presso cui era impiegato, e la K 551, l’ultima, buttata giù quasi di getto nell’estate 1788 e detta Jupiter, Giove, nome probabilmente attribuitole dall’impresario londinese Johann Peter Salomon per la sua maestà.

Protagonista della sesta produzione del Cartellone 21/22, il maestro statunitense di origini lucane è una stella autentica – già alla guida dalla Filarmonica di Rotterdam, dell’Opéra di Parigi, dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, attualmente della Filarmonica di Los Angeles e della Baltimora Symphony – che però tende a scansare le pose da divo. Anzi, quando sale sul podio evita di puntare i riflettori su di sé: gli interessano piuttosto la coerenza e la rilevanza culturale dei suoi programmi. Aveva solo 11 anni quando ascoltò La Traviata e da allora, dal Queens, il suo panorama divenne il mondo. “Un quartiere di emigrati e diversità etniche come il Queens – dice Conlon, nipote di immigrati italiani – mi ha aperto la testa e raffinato l’udito”. Fu Maria Callas a scoprire il suo talento durante una masterclass alla Juilliard school: «la Callas mi ascoltò dirigere un passaggio del quarto atto di Bohéme. E mi disse: “Maestro…”. Io rimasi colpito che mi chiamasse così. E aggiunse: “se dirige così, lei è un Maestro perché in quel momento l’orchestra deve cantare tutto l’amore dell’universo”. Ogni volta che dirigo quell’opera penso a lei che cercò di trasmettermi l’immensità dell’amore».

Le sue origini e la sua sensibilità lo hanno condotto a una missione vera e propria, quella di riscoprire gli autori oscurati dalla storia. Ecco perché nella lunga carriera, oltre al consueto repertorio sinfonico e operistico, ha cominciato a riscoprire autori del decadentismo europeo ingiustamente dimenticati (tipo il viennese Alexander Zemlinsky, maestro e cognato di Schönberg), a tirar fuori dall’oblio le composizioni che il Terzo Reich voleva fossero cancellate dalla faccia della terra e quelle di musicisti marginalizzati dalla storia per ragioni razziali, come Joseph Bologne, Chevalier de Saint-Georges, rilevante figura di compositore nero nella Francia del Settecento. Per Conlon questi autori sono un patrimonio da tutelare, per questo ha fondato un sito, dedicato a queste opere, www.orelfoundation.org per un pubblico di appassionati e studiosi.

Firenze, Teatro Verdi (via Ghibellina 99)

Domenica 21 novembre 2021 ore 17

Orchestra della Toscana – James Conlon direttore

Wolfgang Amadeus Mozart, Sinfonia n.34 K.338

Dmitrij Šostakovič / Sinfonia da camera dal ‘Quartetto n.8 op.110a’ – versione per archi di Rudolf Barshai

Wolfgang Amadeus Mozart, Sinfonia n.41 K.551 ‘Jupiter’

Intero € 17,00 – Ridotto € 15,00 (+ prevendita) in vendita alla Biglietteria del Teatro Verdi, nei punti vendita del circuito Box Office e online su www.teatroverdifirenze.it – Info: tel. 055.212320 – teatro@orchestradellatoscana.it
Promozione per i Soci COOP: SCONTO del 50% – biglietto a € 8,50 anziché € 17,00 / Offerta valida acquistando alla Biglietteria del Teatro Verdi e nei punti vendita del circuito Box Office e Ticketone (prevista una commissione di € 2,50)

 

 

Firenze, James Conlon, Musica, Orchestra della Toscana (ORT)

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