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Stretta del governo sul green pass: l’alternativa potrebbe essere una nuova chiusura


ANSA/FABIO CIMAGLIA

Governo e Regioni affronteranno il tema del super green pass da martedì 23 novembre 2021. E due giorni dopo, giovedì 25, potrebbe riunirsi la cabina di regìa. Motivo di tutta questa agitazione? La forte preoccupazione che regna a Palazzo Chigi di evitare di ritrovarsi, i primi di dicembre, con una situazione pandemica che rischia di andare fuori controllo e che inviterebbe a prendere misure drastiche. Fra le scelte allo studio, ci sono la riduzione della validità del green pass a 9 mesi e l’obbligo delle terze dosi per sanitari e personale delle Rsa. Una cosa comunque è certa: la stretta nei confronti dei non vaccinati non si applicherà per gli uffici o i mezzi pubblici, come pure si era ipotizzato.

NATALE – A ribadirlo è stato oggi lo stesso ministero delle Infrastrutture, Giovannini, ma l’idea è stata cassata anche dai sindacati di categoria, secondo i quali senza personale ad hoc i controlli sarebbero impossibili. Ma la stretta appare inevitabile. «L’alternativa – dicono quasi all’unisono il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – è la chiusura», con la conseguente pesante ripercussione sul Natale. Non è un caso, infatti, che più di un italiano su dieci – secondo le stime di Coldiretti – abbia deciso di anticipare lo shopping per i regali da mettere sotto l’albero.

TERZA DOSE – Riguardo ai vaccini, continua il pressing per allargare la platea degli immunizzati il più possibile: da domani aprirà ufficialmente la somministrazione della terza dose per gli over 40, con dieci giorni di anticipo rispetto a quanto inizialmente programmato. Un’evidente voglia di accelerare per garantire a gran parte della popolazione il ripristino della piena copertura contro il virus. Escluso ormai il ricorso all’obbligo vaccinale per tutti – misura che non convince né palazzo Chigi né una larga fetta dei governatori – si ragiona al massimo per un obbligo esteso a determinate categorie. Quindi si punta sul super green pass. L’intenzione, com’è noto, è quella di vietare ai no vax l’accesso ai servizi di socialità, come cinema, teatri o ristoranti, in caso di cambio di colore delle Regioni. Prospettiva che, al momento, non appare all’orizzonte, ma che comunque potrebbe verificarsi, e anche presto, se è vero – come dicono gli esperti – che la quarta ondata farà triplicare i casi dai 10 mila di oggi a 30 mila. Quella del super Green pass, dunque, è una decisione che, spiega il governatore friulano Fedriga, potrà da un lato convincere anche gli ultimi indecisi e dall’altro dare certezza alle imprese.

STADI – Concetto ribadito dal ministro degli Esteri, Di Maio: «L’alternativa al Green pass e ai vaccini è chiudere tutto e questo non ce lo possiamo né permettere né lo vogliamo». «Bisogna agire con nuove iniziative e, ad esempio, l’obbligo della terza dose per le categorie per cui è già previsto l’obbligo vaccinale penso sia un provvedimento che sarà approvato questa settimana», conferma il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. Che lancia anche un appello ai tifosi: indossare la mascherina negli stadi, perché – dice – c’è veramente bisogno in questo momento di rispettare ancora tutte le regole e di far prevalere il senso di responsabilità.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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