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Covid: obbligo vaccinale per i soggetti fragili. E scontro sullo smart working nella Pa

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta ANSA/ETTORE FERRARI

Il governo valuta nuove strategie contro il covid.Tra le ipotesi – ma Palazzo Chigi resta prudente – oltre all’imposizione del super green pass a tutti i lavoratori, spunta anche l’obbligo vaccinale per i soggetti fragili, i più a rischio, come gli over 60: sono 1,2 milioni gli italiani in questa fascia d’età ancora senza iniezione e sono quelli che affollano ospedali e terapie intensive, determinando anche il cambio di colore delle regioni. Ed è scontro sullo smart working nella Pubblica Amministrazione. Molte sono le voci a favore, ma è decisamente ostile il ministro Brunetta. Che tuttavia sembra isolato: in GToscana, il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha annunciato un massiccio ritorno al lavoro agile per tutti i dipendenti della macchina regionale toscana.

VERTICE – Il premier Mario Draghi ha fatto il punto con i ministri Roberto Speranza, Patrizio Bianchi, Roberto Brunetta e con il commissario Francesco Figliuolo in vista del Consiglio dei ministri che si dovrebbe tenere domani nel pomeriggio per varare nuove misure utili a fronteggiare il picco dei contagi, atteso a fine mese. Il Cdm però non è ancora convocato e potrebbe essere preceduto da una cabina di regia politica perché nella maggioranza le distanze, in particolare sull’ipotesi di estensione del super green pass, restano tutte. La linea del presidente del Consiglio è stata sempre quella di decidere sulla base dei dati. Ed i numeri, spinti dalla variante Omicron, fanno segnare giorno per giorno nuovi picchi per contagi e vittime. Ma il peggio dovrà ancora venire, visto che gli esperti prevedono un’ulteriore crescita del Covid nelle prossime settimane prima che si raggiunga il plateau. L’imperativo è quindi di raffreddare la curva. Sul tavolo c’è l’estensione del green pass rafforzato a tutti i lavoratori, pubblici e privati (lo ha chiesto oggi Forza Italia), oppure solo per i primi. Ma al momento le norme non compaiono nelle bozze e non si esclude nemmeno la possibilità di limitarlo in una prima fase ai dipendenti che sono a contatto col pubblico.

SUPER GP PER I LAVORATORI – Il Super green pass per tutti i lavoratori vede la contrarietà della Lega, non convince il M5S e suscita dubbi anche nel Pd, che preme invece per l’obbligo vaccinale. I leghisti non si opporrebbero invece all’obbligo di vaccino per le categorie fragili. Ma la maggioranza si divide anche sullo smart working: ne hanno parlato a Palazzo Chigi Draghi e Brunetta, con quest’ultimo sempre inamovibile perché le norme consentono già un uso flessibile e non si può tornare al lockdown del 2020. In sostanza, è il messaggio, in caso di necessità legate a picchi di contagi è già possibile per aziende ed amministrazioni ricorrere al lavoro agile per alleggerire le presenze senza introdurre nuove misure. Ma resta lo scontro con il M5s che invece è favorevole al lavoro a distanza. L’ipotesi dell’obbligo vaccinale sarebbe spuntata invece nel corso della Conferenza delle Regioni straordinaria convocata nel pomeriggio. Il presidente della Liguria, Giovanni Toti (una delle Regioni a rischio di scivolare in arancione), è stato chiaro. La strada di imporre la somministrazione non appare di semplice praticabilità, in un Paese dove il clima è già surriscaldato dalle derive no vax. Di certo il Governo valuta i dati che dicono come in terapia intensiva finiscano 526 non vaccinati over 60 su un milione contro i 33 immunizzati su un milione.

SCUOLA – L’altro capitolo sul quale è aperta la discussione è la scuola, vista l’ascesa dei contagi tra i ragazzi e l’ormai imminente ritorno nelle aule dopo le vacanze. Il ministro Bianchi ha visto Draghi e poi i sindacati; ed ha ribadito; la priorità è stare in presenza ed in sicurezza. Ci sarò però una revisione del numero di contagi che fa scattare la dad per tutta la classe, con un aumento soprattutto per fasce di età che hanno una copertura vaccinale più elevata. La proposta delle Regioni prevede lo stop alla frequenza con un solo alunno positivo; la soglia è aumentata a due per le scuole primarie e secondarie di primo grado per gli studenti di età inferiore ai 12 anni e a tre per i maggiori di 12 anni. E’ comunque certo il ritorno sui banchi per lunedì 10 gennaio.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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