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Carabinieri: anche con la pandemia l’Italia ha potuto contare sull’Arma, parole del Comandante generale

ROMA – “L’Italia, profondamente ferita dalla pandemia, pur perdurando le difficoltà, si è riscoperta vincente perché capace di una forza morale che ha unito comportamenti giudiziosi e competenze organizzative, potendo contare, anche in questa emergenza, sui ‘propri’ Carabinieri”. Lo ha detto il comandante dell’Arma, il generale Teo Luzi, alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico della Scuola Ufficiali Carabinieri.

“Durante la fase più acuta della pandemia – ha aggiunto il generale Luzi – l’Italia si aspettava che i Carabinieri facessero il loro dovere. Non siamo mancati a questo impegno. Abbiamo continuato a vivere tra la gente, con fede e umanità”.

“Nel 2021 – ha spiegato poi il comandante Luzi -, i femminicidi hanno segnato un aumento di oltre il 5% rispetto al 2020 e sono stati registrati ben 47.000 casi di ‘codice rosso’. L’Italia si è dotata di un apparato penale tra i più avanzati in Europa. Tuttavia il solo approccio repressivo, pur irrinunciabile, non è risolutivo”. Il generale Luzi ha sottolineato come “pesano fattori di ordine culturale, che condizionano lo stesso percorso di consapevolezza delle vittime” e “per questo, l’Arma è impegnata nel potenziare la propria Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, che conta oltre 370 ufficiali di polizia giudiziaria, appositamente formati sul territorio, con l’obiettivo di sostenere le vittime nel loro percorso di denuncia”.

“Le derive pericolose vanno disinnescate subito”, ha sottolineato il generale Teo Luzi, all’inaugurazione dell’Anno Accademico della Scuola Ufficiali, parlando del disagio giovanile e del cyberbullismo. “La superficialità delle relazioni interpersonali, la ricerca compulsiva di gratificazioni istantanee, fortemente condizionata dal web – ha detto Luzi – alimentano un’onda lunga di disagi, acuiti dalla pandemia, che possono trasformare la naturale esuberanza dell’età in aggressività gratuita, fonte anche del cyberbullismo. Questo malessere può generare anche occasioni negative di aggregazione. Con crescente frequenza, registriamo scorribande e danneggiamenti irrazionali, organizzati spesso attraverso i social network, da gruppi giovanili, composti anche da minorenni”. Luzi ha sottolineato che “su questo fronte l’Arma ha aperto una riflessione, lavorando per anticipare situazioni di possibile rischio, attraverso il pattugliamento della rete internet, con l’obiettivo di disinnescare sul nascere derive pericolose per la stessa incolumità dei ragazzi. L’ascolto dovuto a tutti i cittadini è ancor più importante verso i giovani” e “i Carabinieri collaborano con presidi e insegnanti, per diffondere i principi di una buona cittadinanza e frenare la preoccupante diffusione di droga e alcol”.

Il Pnrr “è molto più di un programma di sostegno economico. È un progetto ambizioso di trasformazione sociale, digitale e ambientale nel quale i cittadini, e tra questi i più giovani, ripongono le speranze di un futuro migliore. Per questo, è necessario preservare il tessuto economico dall’affarismo predatorio delle mafie e dall’interesse subdolo dei fenomeni di corruzione”. Il comandante dell’Arma dei Carabinieri ha aggiunto poi che “siamo pronti a difenderlo nel migliore dei modi”. Quando ci sono masse di denaro ci sono anche grandi interessi della criminalità organizzata: l’Arma, ha spiegato Luzi, parlando all’inaugurazione dell’Anno Accademico della Scuola Ufficiali Carabinieri, “dedica importanti risorse investigative per contrastare i gruppi criminali e intercettare i loro interessi economici. Le indagini condotte negli ultimi cinque anni hanno consentito l’arresto di oltre 3.400 mafiosi e il sequestro di beni per oltre 8 miliardi di euro”.

“Il deterioramento dell’ambiente è una pandemia più lenta del coronavirus, ma non meno rischiosa”. È l’immagine usata dal generale Teo Luzi che all’inaugurazione dell’Anno Accademico della Scuola Ufficiali ha citato Papa Francesco: “è il tempo di prenderci cura, tutti assieme, della ‘nostra casa comune'”. L’Arma, ha aggiunto Luzi, è determinata a fare la propria parte, “conducendo la missione verde che ci è stata affidata, a tutela della qualità della vita dei cittadini”.

“Gli oltre 550.000 infortuni del 2021, con più di 1.200 morti, feriscono la nostra coscienza e sono un monito a salvaguardare la sicurezza sui luoghi di lavoro: diritto fondamentale in ogni società che voglia dirsi autenticamente civile”, ha detto ancora il generale Teo Luzi. Luzi ha ricordato che il più antico dei reparti speciali dell’Arma è il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, costituito nel 1926: “Un impegno lungo quasi un secolo, contro ogni forma di sfruttamento, che oggi rivolge la sua attenzione anche alla gig economy, nelle cui dinamiche si insinuano i rischi di una insana precarietà”. “Abbiamo accolto con grande soddisfazione – ha concluso – il provvedimento del Governo per l’incremento organico del Reparto, anche in vista dei controlli sulle opere che deriveranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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