Skip to main content

Tiziano Renzi scrive a Matteo: “Per te sono un ostacolo”. Duro attacco dei difensori ai giudici per aver fatto circolare la lettera

Tiziano Renzi

FIRENZE – Ha fatto il giro di tutti i media, lunedì 14 febbraio 2022, la lettera che Tiziano Renzi avrebbe scritto al figlio Matteo. Una missiva che resterà agli atti del processo per bancarotta con imputati a Firenze i genitori dell’ex Premier, Tiziano Renzi e Laura Bovoli. Il tribunale, con un’ordinanza, ha rigettato un’eccezione della difesa di Tiziano Renzi secondo cui il documento sarebbe stato sequestrato violando le regole sulla corrispondenza e sulle guarentigie dei parlamentari.

Secondo Il Tribunale di Firenze, in questa circostanza non sarebbero applicabili le regole per i sequestri di corrispondenza. Il testo è stato estrapolato da un computer di Tiziano Renzi, sequestrato dalla guardia di finanza nell’ottobre 2019. Lo scritto, digitato su file, risalirebbe al marzo del 2017.

“In questi anni – recita la missiva – ho avuto la netta percezione, la certezza, di essere considerato un ostacolo e comunque un fastidio. Come sai gli unici colloqui erano conditi di rimproveri. Riguardo al tuo auspicio che io vada in pensione – si legge ancora – devo con forza affermare che in pensione mi ci manda il buon Dio, non te. Questa vicenda – affermerebbe ancora Tiziano Renzi, ritenuto l’autore della lettera nell’istanza con cui la sua stessa difesa chiedeva di non accoglierla come prova del processo – mi ha tolto la capacità di relazione. Tutti quello che hanno avuto rapporti con me sono stati attenzionati solo per questo fatto. Sono come il re Mida della m.., concimo tutti, stanno interrogando tutti. Ora tu hai l’immunità, non esiste più il rischio che tramite me arrivino a te. Spero che inizi una nuova stagione di lotta per i valori che hanno animato la nostra vita”.

Nella lettera dove, l’estensore punta il dito sulle persone più vicine al figlio nella sua carriera politica di vertice, citando Carrai, Bianchi, Bonifazi e Boschi, indicandole come persone che avrebbero tratto vantaggi dal fatto di essere amici del figlio. E alla fine solo lui, sempre secondo la lettera, ci avrebbe rimesso.

In serata i difensori di Tiziano Renzi hanno diffuso il seguente comunicato: “Un uomo in difficoltà, che vive nel terrore da un anno, provato, indagato e perquisito, si sfoga in un file di insulti al figlio e agli amici più cari del figlio. Questo documento compare improvvisamente oggi a distanza di cinque anni dal momento in cui viene redatto ed è privo di qualsiasi valore penale. Ma viene ugualmente fatto circolare per tentare di alimentare sui media un processo che stenta in tribunale. L’ennesima conferma di un modus operandi degli inquirenti fiorentini che si commenta da solo e che in assenza di violazioni del codice penale si concentra sulle difficoltà di rapporto tra padre e figlio. Nel merito l’ennesima dimostrazione del fatto che Matteo Renzi non ha mai agevolato suo padre nelle sue attività professionali. Nel metodo l’ennesimo schiaffo alla civiltà giuridica, alla vita delle persone e alla privacy di una famiglia colpita da una pervicace campagna mediatica senza precedenti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741