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Ucraina: arrivano profughi in Italia, Lamorgese annuncia piano accoglienza, ma prefetture e comuni si stanno già organizzando

ROMA – Arrivano già anche in Italia i primi profughi dall’Ucraina, mentre i ministri dell’interno Ue si riuniscono per organizzare l’accoglienza. Ma in Italia la macchina è già partita. In bus, con i pullmini e le auto private, alcuni in aereo dai paesi confinanti: stanno arrivando in Italia i primi profughi in fuga dall’Ucraina assediata e nelle Regioni è già scattata la macchina dell’accoglienza, in attesa delle linee guida nazionali e delle decisioni che scaturiranno dal vertice dei ministri riuniti a Bruxelles.
Sono già varie decine se non centinaia, soprattutto donne, anziani, bambini, coloro che sono gia’ arrivati in Italia e che provano a ricongiungersi con familiari. diverse prefetture, come Bologna e Firenze, hanno convocato riunioni per organizzare concretamente la gestione. E l’Italia, ha assicurato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, è pronta a fare la sua parte: “la solidarietà e’ stato sempre un punto fermo della nostra agenda europea e a maggior ragione ora daremo la massima solidarietà a un popolo che sta soffrendo. L’Italia sarà tra i Paesi” ad applicare questo principio “anche con redistribuzione sui nostri territori”, ha detto la titolare del Viminale a margine del Consiglio Affari Interni a Bruxelles.
Non ci sono ancora flussi organizzati, ma la catena dell’accoglienza è in moto, attraverso canali informali, spontanei. In Trentino gia’ sabato sono arrivate sei persone, due famiglie, e in giornata ne sono arrivate altre. Di centinaia di rifugiati già arrivati o in arrivo in Veneto ha parlato il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto. “C’è chi si è fatto raggiungere al confine – ha riferito – da amici e parenti partiti dal Veneto per poi essere portati in regione. Altri hanno organizzato piccole comitive con destinazioni ben precise, ovvero da chi sapevano potesse dargli ospitalità, altri ancora hanno usato la propria auto per mettersi in salvo con la famiglia”. In questa prima fase ci sono persone ucraine che risiedono da anni in Italia e che stanno facendo da anello di congiunzione tra i profughi, le famiglie e le istituzioni. Come a Modena, dove la dottoressa Elena Bachman, che ha partecipato al tavolo dove la dottoressa Elena Bachman, che ha partecipato al tavolo con prefetto. “Mi stanno contattando in tanti – dice all’ANSA – ci sono almeno una cinquantina di persone che dovrebbero arrivare, ma ci sono problemi alla frontiera con la Slovacchia”


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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