Firenze: molti applausi per «L’amico Fritz» di Mascagni al Teatro del Maggio Musicale

Nell’Auditorium del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha debuttato con gran successo una nuova produzione de «L’amico Fritz» di Pietro Mascagni, a ben 81 anni dall’ultima volta che era comparsa in cartellone. Molti applausi per tutto il cast, su cui svetta l’ottimo tenore Charles Castronovo (Fritz), americano di padre siciliano e madre ecuadoriana, che si è segnalato, oltre che per una bella voce calda e robusta e senza incertezze nel canto, anche per una bella dizione; sfoggia grandi mezzi anche la partner Salome Jicia (Suzel) e offrono una bella prestazione anche Teresa Iervolino (Beppe lo zingaro) e Massimo Cavalletti (Davide il rabbino). Tutto il gruppo degli interpreti e dei figuranti è ben addestrato e amalgamato dalla mano sicura della regista Rosetta Cucchi, che da un libretto di trama esile (scemo, senza giri di parole, lo definì Giuseppe Verdi) trae uno spettacolo che funziona dall’inizio alla fine, per quanto possa sembrare sorprendente e discutibile la trasposizione a New York quasi cent’anni dopo: nella città degli amori liberi e complicati di Woody Allen si parla di dote, di marito scelto dal babbo e di permesso del padrone per sposarsi e ci si sposta col biroccino? Eppure il congegno gira senza intoppi, nelle indovinate scene di Gary McCann (che firma anche i costumi), con due rapidi cambi a vista. Meritati applausi anche per il direttore, Riccardo Frizza, e per l’Orchestra del Maggio.
