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Ucraina: bombe su centrale nucleare, intervengono i pompieri. I timori degli Usa per accelerazione conflitto

EPA/SERGEY DOLZHENKO

KIEV – Le autorità ucraine hanno affermato che sono riuscite a far arrivare i pompieri alla centrale nucleare di Zaporizhazhia per spegnere l’incendio a una delle unità colpite dall’artiglieria russa e che la sicurezza dell’impianto è stata ora “ripristinata”. “Il direttore della centrale ha assicurato che la sicurezza nucleare è ora garantita”, ha scritto su Facebook Oleksander Starukh, capo dell’amministrazione militare della regione di Zaporizhazhia.

Le forze russe stanno “colpendo Zaporizhazhia, la maggiore centrale nucleare in Europa. Ci sono già fiamme. Se dovesse esplodere, sarebbe 10 volte peggio di Chernobyl. La Russia deve immediatamente cessare il fuoco, consentire ai pompieri” di intervenire e “creare una zona di sicurezza”. Lo aveva twittato il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che la Russia ricorre al “terrore nucleare”, colpendo per la prima volta nella storia una centrale atomica, e che “vuole ripetere la catastrofe di Chernobyl. Vogliamo allertare il mondo sul fatto che nessun Paese al di fuori della Russia aveva mai sparato contro centrali nucleari. E’ la prima volta nella nostra storia, la prima volta nella storia dell’umanità. Questo Stato terrorista ora ricorre al terrore nucleare”, ha detto Zelensky in un video pubblicato dalla presidenza ucraina.

Ma l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) esclude rischi immediati e ha segnalato che ”al momento non si registrano cambiamenti nei livelli di radiazioni nell’impianto” nucleare di Zaporizhzhia, il più grande dell’Ucraina nel sud del Paese. L’Aiea nel frattempo ha messo in allerta il suo Centro per le emergenze in modalità 24 ore su 24, 7 giorni su 7. “Nell’attacco russo non sono state danneggiate strutture essenziali”, prosegue l’Aiea. Anche il segretario all’Energia degli Stati Uniti Jennifer Granholm ha detto che ”non sono state rilevati alti livelli di radiazioni vicino alla struttura”, frenando gli allarmismi.

L’ondata di sanzioni imposte non ha finora fermato Vladimir Putin e ora la preoccupazione diffusa alla Casa Bianca è che l’aver messo all’angolo il presidente russo possa spingerlo a scatenarsi e addirittura ad ampliare il conflitto. Nei diversi incontri degli ultimi giorni nella Situation Room, il timore è emerso ripetutamente anche alla luce del fatto che Putin, secondo quanto riferito dall’intelligence, tende a raddoppiare gli sforzi e la rabbia quando si sente messo in un angolo. Secondo quanto riporta il New York Times, fra le possibili reazioni del presidente russo ci potrebbe essere colpire indiscriminatamente le città ucraine, invadere con maggior forza nel tentativo di compensare gli errori iniziali, cyberattacchi diretti al sistema finanziario americano, ulteriori minacce nucleari e spingere la guerra al di là dei confini con l’Ucraina.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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