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Migranti illegali, gli Usa li controllano con sistemi informatici e braccialetti elettronici, l’Italia apre a tutti

Gli Usa di Joe Biden e Kamala Harris stanno attuando un regime di controllo sui migranti che fa impallidire il peggior Trump. Dopo che Kamala, con una delle sue classiche gaffe, in concorrenza con il suo presidente, aveva avvisato i migranti di non entrare negli Usa perché sarebbero stati respinti, sono state attuate le procedure preliminari al processo (amministrativo) che vede imputati centinaia di migliaia di migranti per essere entrati illegalmente negli Stati Uniti.

Il progetto Intensive Supervision Appearance Program (Isap) portato avanti dall’agenzia per il controllo dell’immigrazione di Biden, permette agli agenti di polizia di sorvegliare e tracciare nei loro movimenti quasi 200.000 migranti utilizzando dispositivi come cavigliere, riconoscimento facciale e vocale, Gps. Altro che Kgb.

Nel 2021, secondo le statistiche dell’agenzia per l’immigrazione, le persone sottoposte a misure alternative alla detenzione rimangono nel programma Isap per una media di 615 giorni. Quasi due anni nei quali la vita dei migranti viene messa alla prova quotidianamente da dispositivi tecnologici pronti a intercettare possibili fughe o illeciti. L’intenzione dell’amministrazione guidata dal presidente Joe Biden è quella di espandere la sorveglianza ad un numero ancora maggiore di migranti, portando Isap a diventare il programma di supervisione più grande mai realizzato da un’agenzia governativa americana. Non solo la misura alternativa è diventata prassi che potrebbe portare alla sorveglianza indiretta di più del doppio dei migranti al momento coinvolti, ma è anche un modo per raccogliere l’afflusso di dati e informazioni sulla vita quotidiana dei soggetti coinvolti.

Appena entrati nel programma Isap i migranti devono scaricare sul proprio telefono SmartLink, un’app che permette la gestione di informazioni personali, documenti, il tracciamento della geolocalizzazione e l’autenticazione tramite riconoscimento facciale e vocale ad intervalli regolari. Spesso i migranti devono indossare anche una cavigliera Gps, dotata di un’autonomia di 60 ore e che necessita due ore per ricaricarsi completamente. Le cavigliere hanno accesso al wifi e hanno una connessione dati. Per non parlare del fatto che l’accuratezza di un segnale Gps dipende strettamente dall’ambiente in cui ci si trova. Esiste anche il rischio che queste tecnologie vengano violate e ne siano esfiltrati dati e informazioni sensibili in merito agli utilizzatori .

Dunque uno scenario del’America di Biden più vicino ai regimi assoluti che a una democrazia, almeno per quanto riguarda questo settore, secondo il principio che gli immigrati illegali debbono essere supercontrollati per evitare pericoli per l’ordine e la sicurezza pubblica e per la sicurezza nazionale. Quanto diversa la situazione dell’Italia, che invece penalizza con controlli asfissianti (covid) i cittadini italiani, mentre gli ultimi due governi (Conte2 e Draghi), con al timone del ministero dell’interno Luciana Lamorgese, hanno aperto porti e frontiere a ogni tipo di ingressi, con pericoli anche gravi per la sicurezza pubblica e per la salute. Italiani chiusi in casa e controllati col green pass, migranti liberi di circolare a loro piacimento.

Questa la filosofia diametralmente opposta di due sinistre al di là e al di qua dell’Atlantico, con gli Usa che dall’11 settembre conservano l’ossessione della sicurezza e degli attentati, e talvolta magari esagerano nelle misure precauzionali. Meglio aver paura che buscarne, dice un noto proverbio, ma l’Italia non sembra aver paura, e per fortuna ancora non è finita nel mirino della jihad, che considera il nostro Paese un porto e un rifugio sicuro. Ma fino a quando potrà durare questa situazione? Magistratura e intelligence fanno il loro dovere e eliminano i rischi che potrebbero derivare dalla nostra politica fallimentare.

Biden, controlli, Kamala, Lamorgese, migranti


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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