Zelensky: difenderemo i civili di Mariupol. Morti 3.000 soldati ucraini e 20.000 russi, lo afferma il presidente
KIEV – “Stiamo facendo di tutto per salvare la nostra gente a Mariupol”. Lo ha detto il presidente ucraino
Volodymyr Zelensky in un video al Paese ripreso dall’Ukrainska Pravda. Il presidente ha spiegato che ieri c’è stata un’importante riunione con i vertici militari, dell’intelligence e politici sulla situazione di Mariupol. “L’argomento principale è Mariupol ha affermato Zelensky, i dettagli non possono essere resi pubblici, ma stiamo facendo di tutto”. All’incontro hanno partecipato il comandante in capo delle forze armate Valery Zaluzhny, il capo di stato maggiore generale Serhiy Shaptala, il capo della direzione principale dell’intelligence Kyrylo Budanov, il comandante della guardia nazionale Yuriy Lebid, il ministro dell’Interno Denis Monastyrsky, il capo dei servizi di sicurezza Ivany Bakanov, il capo ufficio della presidenza Andriy Yermak e il capo della delegazione ucraina ai colloqui con la Russia, David Arahamiya.
Ieri il comandante della 36ma brigata della Marina aveva invitato le autorità a sbloccare la situazione a Mariupol il prima possibile, militarmente o politicamente. Svyatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov, ha affermato che lo sblocco di Mariupol è possibile e che i combattenti sono in attesa di un’adeguata azione decisiva da parte della leadership militare e politica del Paese.
Intanto Zelensky continua la sua propaganda e afferma che nella guerra sono tra 2.500 e 3.000 i soldati ucraini morti. Lo ha detto in un’intervista alla Cnn, sottolineando che quelli feriti sono circa 10.000 ed è “difficile dire quanti sopravviveranno”. Zelensky ha aggiunto che i russi hanno perso molti più militari,
circa 20 mila.