Pnrr Italia: manutenzione ponti e strade, decreto del ministro stanzia 450 milioni

GENOVA – Dopo il disastro del crollo del Ponte di Genova il governo presta più attenzione alla manutenzione delle infrastrutture viarie, profittando anche dei fondi del Pnrr. Il ministro delle infrastrutture ha firmato il decreto che assegna ad ANAS e ai concessionari autostradali 450 milioni del Fondo complementare al PNRR per effettuare il monitoraggio dinamico di ponti, viadotti e tunnel. Si avvia così anche l’intervento che mira a rendere più sicura la rete viaria italiana.
Dall’ANAS e Autostrade per l’Italia, passando per la Tangenziale di Napoli, l’Autostrada dei Fiori, le società dei trafori Frejus, Monte Bianco e Gran San Bernardo fino al Consorzio per le autostrade siciliane, sono ventisette i soggetti presenti nella tabella di riparto del decreto targato MIMS. Zperando che i fondi vengano utilizzati presto e bene.
il Fondone da 30 miliardi, tutti italiani, in cui sono stati inseriti gli interventi che per vari motivi non hanno trovato spazio nel PNRR ufficiale – il Progetto sul monitoraggio di ponti e tunnel è tra quelli fondamentali per avere un’infrastruttura viaria al passo con i tempi.
L’intervento infatti prevede la realizzazione e l’attuazione di sistemi di monitoraggio dinamico che consentono il controllo da remoto, con l’obiettivo di arrivare ad avere un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi per 12.000 opere d’arte sulla rete stradale principale.
Di queste, oltre la metà (6.500) dovranno essere dotate dell’apposita strumentazione per il monitoraggio dinamico con controllo da remoto e per la gestione della sicurezza in modo strutturale e attraverso un processo che preveda: l’analisi della rete, i sopralluoghi, la gestione del sistema digitalizzato, la classificazione delle priorità e l’attuazione degli interventi.
I 450 milioni, infatti, sono stati spalmati, nel modo seguente, su un arco temporale di 6 anni: 25 milioni di euro per il 2021, 50 milioni per il 2022, 100 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, e infine 75 milioni per il 2026.
Con la firma del decreto, la palla passa adesso ai concessionari stradali. L’elaborazione dei rispettivi piani di intervento – con l’elenco delle opere soggette al monitoraggio dinamico – spetta infatti a loro. Una volta predisposte le liste, esse saranno quindi sottoposte all’approvazione del MIMS, sentita anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa).
