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Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2022%2F04%2Fprofughi Da Mariupol

Zelensky: chiede armi per fronteggiare attacco russo ad est. Mariupol allo stremo

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EPA/SERGEY KOZLOV

KIEV – La Russia starebbe preparando una grande offensiva nell’est dell’Ucraina, che scatterà a breve.Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è tornato a chiedere armi all’Occidente definendo ogni ritardo nelle forniture come un “permesso alla Russia per uccidere” la sua gente. Il presidente chiede sempre più armi per difendersi e uccidere a sua volta. “Le truppe russe si stanno preparando per un’operazione offensiva nell’est del nostro Paese. Che inizierà nel prossimo futuro”, ha detto Zelensky nel suo ultimo videomessaggio.
“Vogliono letteralmente distruggere e mettere finire al Donbass – ha aggiunto il presidente ucraino -. Mentre stanno distruggendo Mariupol, vogliono spazzare via anche altre città e comunità nelle regioni di Donetsk e Luhansk”. E nelle ultime ore proprio le autorità del Luhansk hanno invitato i residenti a evacuare immediatamente la regione sudorientale. “La prossima settimana potrebbe essere difficile. Questa potrebbe essere l’ultima volta che abbiamo ancora la possibilità di salvarvi”, ha detto il capo dell’amministrazione regionale Sergei Gaidai.

Per opporsi a tutto questo l'Ucraina ha bisogno di altre armi, ribadisce Zelensky. "Stiamo facendo di tutto per garantire la difesa - afferma il presidente ucraino nel suo ultimo videomessaggio -. Siamo grati a coloro che aiutano davvero con tutto ciò che possono. Ma chi ha le armi e le munizioni di cui abbiamo bisogno e ritarda nella loro fornitura deve sapere che il destino di questa battaglia dipende anche da lui. Il destino delle persone che possono essere salvate. Ogni ritardo nelle armi, ogni ritardo politico è un permesso per la Russia di togliere la vita agli ucraini", ha sferzato l'Occidente.
"Il mondo democratico - continua Zelensky - deve rispondere a ciò che stanno facendo gli occupanti nel sud del nostro Stato, nelle regioni di Kherson e Zaporizhya. Lì vengono costruiti centri di tortura, le autorità locali e chiunque sia ritenuto visibile alle comunità locali viene rapito. Gli insegnanti vengono ricattati, i soldi per le pensioni vengono rubati, gli aiuti umanitari vengono bloccati e le persone muoiono di fame. 

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