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Michel telefona a Putin, colloquio burrascoso, nessun passo in avanti. Trattative di pace in stallo

Charles Michel, EPA/KENZO TRIBOUILLARD / POOL

BRUXELLES – Il Presidente del Consiglio Europeo, il belga Charles Michel, accondiscendendo probabilmente a una richiesta di Zelensky, da lui incontrato ieri 21 aprile, ha avuto un colloquio telefonico con Vladimir Putin, un colloquio burrascoso che sostanzialmente ha peggiorato la situazione, tanto che fra i due sembra che siano volati gli stracci. Come hanno fatto capire gli stessi protagonisti. Ecco le due campane:

MICHEL – Dice il politico belga: “Ho chiesto l’apertura immediata di corridoi umanitari da Mariupol e dalle città assediate, in particolare in occasione della Pasqua ortodossa”. Lo scrive il presidente del Consiglio Ue Charles Michel in un tweet dopo la telefonata con il presidente russo Vladimir Putin. Michel ha sottolineato “in maniera diretta” che l’Unione è “unita” nel suo “incrollabile” sostegno alla sovranità e all’integrità dell’Ucraina e ha “dettagliato i costi delle sanzioni europee per Mosca”. Michel ha anche “chiesto a Putin di avere in maniera urgente un contatto diretto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come chiesto dallo stesso Zelensky”.

PUTIN – Nella telefonata con Charles Michel, Vladimir Putin ha denunciato “le dichiarazioni irresponsabili dei rappresentanti del Consiglio europeo relativamente alla necessità di una soluzione militare del conflitto in Ucraina” e ha accusato “le leadership della maggior parte degli Stati membri Ue di incoraggiare una sfacciata russofobia, che si manifesta in particolare nei campi culturale, umanitario e sportivo”. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass.

Intanto i “colloqui russo-ucraini sono in stallo”, ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato da Interfax.

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