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Pisa: base Usa di Camp Darby, la protesta di oltre 200 attivisti di estrema sinistra

PISA – Oltre 200 persone hanno partecipato a un presidio davanti alla base americana di Camp Darby, tra Pisa e Livorno, “per dire no alla militarizzazione del territorio”. La manifestazione è stata promossa da una galassia di partiti e movimenti vicini alla sinistra radicale e al sindacalismo di base.

L’iniziativa è anche una risposta a chi “critica l’ipotesi di realizzazione di una nuova grande base militare a Pisa, nel borgo di Coltano all’interno del parco naturale, senza opporsi però al potenziamento di Camp Darby che è già in atto”.
Il presidio si è svolto in modo pacifico davanti ai cancelli della base e ha rallentato il traffico veicolare. “A Camp Darby – hanno scritto i militanti in un volantino – la base Usa e Nato viene da anni potenziata per consentire il trasporto delle armi via acqua e via ferrovia, la macchia mediterranea si estende su quella parte di territorio anche se a dimenticarlo pare siano numerose realtà e associazioni oggi in campo per scongiurare la costruzione di una cittadella militare a Coltano.
Va detto senza polemica ma con assoluta chiarezza: il territorio pisano è oggetto di una militarizzazione strisciante che dura da almeno 20 anni, da quando hanno costruito l’hub militare, da quando il mondo accademico è stato investito dell’interessamento pressante di grandi industrie produttrici di armi. E l’impatto ambientale di una base a Coltano è lo stesso di Camp Darby con la differenza che questa base è stata imposta ai cittadini dopo la Seconda guerra mondiale e da questa base parte la logistica militare verso le aree di guerra in tutto il mondo”.

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