Cinema: morto Jean Louis Trintignant, mito del “Sorpasso”. Con Gassman a Castiglioncello
PARIGI – E’ morto a 91 anni Jean-Louis Trintignant. Secondo quanto riportano i principali media francesi, l’attore si è spento serenamente nella casa nel Gard circondato dall’affetto dei suoi cari. Nella sua lunga e straordinaria carriera Trintignant ha recitato in oltre 120 film, compreso ‘Il sorpasso’ di Dino Rosi nel 1962 nel ruolo del timido studente Roberto Mariani. Il grande successo arrivò però nel 1966 con ‘Un uomo, una donna’ di Claude Lelouch. Tra i tanti riconoscimenti ricevuti, anche il premio come miglior attore a Cannes per la sua interpretazione nel film ‘Z – L’orgia del potere’ diretto da Costa-Gavras.
IL SORPASSO – Ma il ricordo, per i toscani, resta legato alle scene del “Sorpasso”, con Vittorio Gassman, a Castiglioncello. Alesssandro Gassman, infatti, lo ricorda così: “Addio a una leggenda del grande cinema che ha fatto film bellissimi: tra questi indimenticabile per noi italiani il ruolo che interpretò al fianco di mio padre nel ‘Sorpasso’ di Dino Risi che ancora oggi anche le giovanissime generazioni conoscono attraverso i video sui social. Ma erano la coppia perfetta: Jean-LouisTrintignantrecitava in sottrazione, in modo da apparire tenero, affettuoso, in grado di creare un’anima nell’anima dello spettatore, Vittorio era marcato in attacco, simpatico, con la battuta spiazzante. Due modi di recitare che insieme si sono rivelati efficacissimi e complementari, senza di loro non avremmo avuto quel capolavoro”.
CASTIGLIONCELLO – E ancora: “Ho avuto modo di conoscerlo proprio con papà – racconta Gassmann -: erano entrambi grandicelli, ma si mostrava molto affettuoso, garbato, anche dotato di humour, poi ho saputo che ha vissuto un grande dolore privato. E’ stato senza ombra di dubbio uno degli ultimi leoni appartenuti a un cinema europeo che sapeva emozionare, un grande attore come lo è stato mio padre. E pensare che non dovevano farlo quel film: il ruolo di Vittorio era stato chiesto a Sordi, che rifiutò, e Jean-Louis sostituì, non all’ultimo ma quasi, un altro attore sempre francese che aveva avuto un problema. Nel corso delle riprese furono numerose le circostanze in cui gli attori azzardarono momenti d’improvvisazione, alcuni dei quali si rivelarono molto felici. All’epoca, non girando in presa audio diretta, c’era un margine maggiore per l’estro recitativo”. Il caldo di Ferragosto, Roma deserta, gli italiani al mare e una Lancia Aurelia B24 Spider che sfreccia sulle strade al ritmo di un clacson ormai nella storia del cinema: è “Il soprasso” di Dino Risi con due mostri sacri come Vittorio Gassman, nei panni di Bruno Cortona al volante, Jean-Louis Trintignant in quello del giovane studente Roberto Marian, per cominciare un’avventura senza meta che si concluderà in una curva della costiera di Calafuria in Toscana.
BRIGITTE BARDOT – Trintignant divenne famoso, come detto, con il ruolo del timido innamorato della protagonista di “Et Dieu créa la femme” (1956; “Piace a troppi” il titolo italiano) di Roger Vadim, film che lanciò la seducente Brigitte Bardot a livello internazionale, a cui poco dopo l’attore francese fu brevemente legato sentimentalmente. Juliette Hard (Brigitte Bardot) è una giovane e avvenente orfanella affidata a una famiglia di Saint-Tropez. La ragazza si dimostra refrattaria sia al lavoro sia alla vita di famiglia, in cui la sua esuberanza non trova respiro. Di tale esuberanza vorrebbe approfittare il ricco ed elegante Eric Carradine (Curd Jürgens), costruttore e speculatore che cerca di mettere le mani su un grande appezzamento in prossimità del mare per costruirci un casinò. Ma una parte del terreno è di proprietà della famiglia Tardieu (madre e tre figli), che non ha nessuna intenzione di vendere, anche perché dovrebbe abbandonare il bacino di carenaggio che costituisce la sua fonte di sostentamento, purtroppo modesta. Juliette è fortemente attratta da Antoine (Christian Marquand), figlio maggiore dei Tardieu, ma non riesce a suscitare nel giovane che sentimenti assai poco platonici. La situazione si sblocca quando Carradine propone ai Tardieu di partecipare all’operazione in società e ad Antoine di dirigere il bacino di carenaggio.
PAULINE – La vita privata di Jean-Louis Trintignant è stata segnata da due tragedie legate alle figlie. Pauline, nata dal secondo matrimonio con l’attrice, scenografa e regista Nadine Marquand, morì nel 1969 all’età di dieci mesi per la sindrome delle cosiddette morti bianche. La figlia maggiore, Marie Trintignant, nata nel 1962, attrice candidata più volte al premio César, morì nel 2003 per le lesioni inflittele dal compagno, la rockstar Bertrand Cantat, voce del gruppo Noir Désir. La notte tra il 26 e il 27 luglio 2003 a Vilnius, in Lituania, dove la coppia si trovava perché Marie doveva girare un film, l’ex leader dei Noir Desir picchiò selvaggiamente l’attrice, lasciandola su un divano e aspettando le sette del mattino prima di chiamare i soccorsi, quando ormai l’edema cerebrale provocatole si era diffuso irreversibilmente.
SANDRELLI – “Quanto ci siamo voluti bene”, dice all’ANSA Stefania Sandrelli ricordando Jean-Louis Trintignant, morto oggi a 91 anni. “Insieme abbiamo fatto quel film, Il Conformista, amato dai cinefili di tutto il mondo, ancora oggi uno dei più bei film italiani. Era il 1970, avevo poco più di vent’anni, mi ricordo fuori del set dei momenti di grande gioia con Bernardo Bertolucci e lui. Mi prendeva in giro per le mie spalle grandi, pensava fossero per il nuoto perché sono nata a Viareggio, invece erano per la tanta danza che avevo fatto da ragazzina, era un continuo sfottermi e tutti a ridere con lui”, aggiunge Sandrelli. Nella triste notizia di oggi una certezza: “il 25 giugno a Bologna in Piazza Maggiore per Il Cinema Ritrovato faremo un bellissimo omaggio a lui, era già previsto naturalmente, e ora sarà un bellissimo commosso ricordo”. Si proietta restaurato proprio il Conformista di Bernardo Bertolucci che volle la giovane Sandrelli assieme a Dominique Sanda e Jean-Louis Trintignant in uno dei suoi film visivamente più belli. “Dopo quel film – prosegue la Sandrelli – siamo rimasti molto amici, ci sentivamo, abbiamo passato bei giorni insieme e sempre quando capitavo a Parigi lo andavo a trovare. Tranne l’ultima volta, era il 2018, io ero andata per l’omaggio a me dedicato dalla Cinematheque Francaise e lui era a teatro, ma non riuscimmo ad incontrarci e lui era già molto malato”.