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Roma Palazzo Quirinale

Conte minaccia di uscire dal governo, Draghi sale al Quirinale. Ma fra i 5 Stelle c’è disaccordo

Quiri
Il Quirinale fotografato dal palazzo della Consulta ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA – Il premier Draghi in serata al Quirinale per un incontro con il presidente Mattarella: al centro del colloquio, si apprende, sono stati passati in rassegna i temi di politica internazionale e nazionale. Il Capo dello Stato ha raccontato della sua recente visita ufficiale in Africa.

Ma il colloquio verteva anche sul tema di scongiurare la crisi politica. L’incontro tra il presidente del Consiglio Draghi e il presidente della Repubblica Mattarella e’ servito per esaminare la situazione
soprattutto riguardo al dl aiuti: dopo la decisione dei Cinque stelle di non partecipare al voto finale sul provvedimento alla Camera e alla vigilia di un voto di fiducia al Senato giovedi’ con i pentastellati orientati a smarcarsi. Si lavora per sminare il terreno ma la tensione resta alta. Anche se fra i % Stelle non sono pochi coloro che potrebbero seguire l’esempio del deputato che, oggi, ha votato il decreto Aiuti nonostante l’invito a uscire dall’AuLa.

Il Capo dello Stato ha ascoltato quello che il premier aveva da riferire, dall’incontro che domani l’ex
numero uno della Bce avra’ con le parti sociali al lavoro che l’esecutivo sta portando avanti sui prossimi passaggi parlamentari.

Le fibrillazioni nella maggioranza non accennano a diminuire. Il presidente del Consiglio, raccontano fonti parlamentari della maggioranza, e’ intenzionato ad andare avanti per sciogliere i nodi sul tavolo, con la consapevolezza che in questo momento il Paese non si puo’ permettere una crisi. Ma il ‘refrain’ nel governo – sottolineano sempre fonti della maggioranza – e’ che non si accettano condizionamenti.

I pontieri sono al lavoro, il sentiero resta stretto, perche’ la missione dell’esecutivo di mettere in salvo i
fondi del Pnrr e di portare avanti le riforme sarebbe a rischio se venissero a mancare i voti del Movimento 5 stelle, tanto piu’ se si considera che per Draghi è dirimente l’appoggio di tutte le forze politiche che hanno stretto il patto di unita’ nazionale.

La prova dell’Aula ci sara’ giovedi’, l’incontro tra Draghi e Mattarella e’ un segnale del momento delicato nella maggioranza. Il premier punta ad andare avanti, anche perche’ e’ atteso sul tavolo del governo un
nuovo provvedimento (“corposo” lo ha definito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Garofoli) di sostegno alle famiglie e alle imprese.

Il passaggio di giovedi’ potrebbe certificare numeri diversi in maggioranza ma il via libera finale del provvedimento non e’ in discussione, visto che arrivera’ la sponda degli esponenti di Insieme per il futuro. Da una parte il centrodestra (e anche Renzi) insistono sulla necessita’ di una verifica e criticano apertamente l’atteggiamento del Movimento 5 stelle; dall’altra parte il Pd invita ad abbassare i toni e lancia appelli alla responsabilita’. Ma anche Salvini dopo aver detto che la Lega e’ pronta a votare solo i
provvedimenti che servono agli italiani ha tirato il freno. “Grazie alle barricate della Lega, rinviati droga libera e cittadinanza facile. Ora, occupiamoci di tasse e lavoro. Promessa mantenuta”, ha spiegato il leader della Lega.

I fari sono puntati sull’incontro tra Draghi e le parti sociali di domani: sul tavolo la possibilita’ di un
intervento sul salario minimo e sul cuneo fiscale. Poi riflettori sulSe nato.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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