
Inflazione: Francia, a settembre frena al 5,6%, ma aumentano i prezzi degli alimentari

PARIGI – L’aumento dei prezzi al consumo in Francia, dunque dell’inflazione, è rallentato al 5,6% su base annua a settembre dal 5,9% di agosto. Lo rileva l’Insee, confermando la stima iniziale. La frenata è dovuta al “rallentamento dei prezzi dei servizi (+3,2% dopo il 3,9%) e dell’energia (+17,9% dopo il 22,7%)”, afferma l’Istituto nazionale di statistica.
Ma l’aumento dei prodotti alimentari, cui le famiglie più povere destinano una quota maggiore del loro reddito, ha subito un’accelerazione nell’arco di un anno, passando dal 7,9% di agosto al 9,9% di settembre. L’aumento dei prodotti manifatturieri è rimasto stabile, con un tasso di incremento annuale passato dal 3,5% al 3,6%.
Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,6%, rispetto allo 0,5% della prima stima di fine settembre. Questo calo del livello dei prezzi rispetto ad agosto deriva in particolare da una contrazione dei prezzi dei servizi (-1,5%) “a causa del calo stagionale più marcato rispetto all’anno scorso dei prezzi di alcuni servizi legati al turismo”, spiega l’Insee nel comunicato stampa.
Qualche Paese dunque in Europa, nonostante le difficoltà derivanti dalle forniture energetiche e dalla guerra in Ucraina, riesce a contenere prezzi ed inflazione, mentre nel settembre 2022 l’inflazione dell’Italia di Draghi è schizzata all’8,9%, in media con quella dei 27 Paesi della Ue, ma superiore di oltre 3 punti a quella della Francia. Un’eredità pesante per il prossimo governo.
