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Detassare le tredicesime 2022: appello di Confesercenti alla Meloni per aiutare le famiglie e rilanciare i consumi a Natale

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Tredicesima in busta paga: c’è il rischio che serva solo per pagare le bollette e far fronte ai rincari

Sono molti gli appelli al governo appena nato. Ma ce n’è uno che, se accolto, potrebbe davvero cambiare le prospettive di questo Paese, almeno nel breve periodo. Confesercenti chiede a Giorgia Meloni di detassare, in via straordinaria, e naturalmente una tantum, le tredicesime di Natale 2022. Il Mef potrebbe fare il calcolo di quanto costerebbe allo Stato, ma probabilmente l’iniziativa non appensantirebbe più di tanto il bilancio. Ma le entrate, di conseguenza, aumenterebbero in virtù delle maggiori spese delle famiglie. E anche le imprese, è ovvio, ne trarrebbero forte giovamento.

CONSUMI – Il motivo della proposta-appello è intuibile. Caro-bollette e inflazione gelano le aspettative e le intenzioni di acquisto per le feste natalizie. Sono a rischio circa 5 miliardi di consumi secondo le stime di Confesercenti, sulla base di un sondaggio condotto insieme a SWG su un campione di consumatori tra i 18 ed i 65 anni di età. Per questo l’associazione chiede “di intervenire urgentemente: al nuovo governo chiediamo di mettere tra le priorità il prolungamento ed il rafforzamento dei sostegni fino a quando il calo dei prezzi degli energetici non beneficerà famiglie e imprese. Ma anche di pensare a una detassazione straordinaria delle tredicesime: un intervento che darebbe impulso ai consumi”.

CONFESERCENTI – Il taglio delle spese è il primo segnale preso in considerazione da Confesercenti. Sotto la pressione di caro-vita e bollette, infatti, il 68% degli italiani prevede di ridurre gli acquisti da qui a fine anno: e se il 39%, per ora, si concentra sul taglio delle spese ‘superflue’, il 29% ha messo in conto tagli su tutte le voci di spesa. Solo il 19% ritiene di poter lasciare invariato il budget, mentre appena il 5% incrementerà i consumi”. A pesare sulle famiglie, in primo luogo, l’aumento generale dei prezzi, segnalato dal 38% degli intervistati, e delle bollette di luce e gas, indicato dal 24%. Sulle intenzioni di spesa, però, incidono anche il peggioramento delle condizioni economiche/lavorative personali (12% delle risposte) e l’incertezza (11%), mentre l’8% prevede di contenere gli acquisti a causa della riduzione già subita dei risparmi familiari.

VACANZE – Il 60% degli italiani ritiene quindi che le condizioni economiche e sociali delle prossime Feste saranno peggiori di quelle dello scorso anno, e quasi la metà degli intervistati (49%) prevede di ‘tagliare’ anche i regali: il 25% progetta di spendere tra il 10 ed il 30% in meno per i doni, mentre il 24% porterà la riduzione oltre questa soglia. Solo il 4% aumenterà la spesa per le sorprese sotto l’albero, a fronte di un 36% che cercherà di mantenerla invariata. Anche le vacanze delle feste si riducono: il 69% ha già deciso che non partirà, mentre solo il 10% ritiene che si concederà comunque un viaggio, a fronte di un 21% ancora incerto. Chi parte, comunque, riduce la spesa: quella prevista è di 492 euro, quasi 200 euro in meno dei 683 euro del 2019.

TARIFFE – “La corsa delle tariffe energetiche stringe i consumi da due fronti: da un lato, infatti, l’aumento delle bollette sottrae disponibilità alle famiglie, dall’altro l’incremento dei costi fissi delle imprese ha portato ad un aumento generalizzato dei prezzi, che riduce il potere d’acquisto e incide sulla fiducia dei consumatori”, commenta Confesercenti. “Nonostante il consistente ribasso di questi giorni dei prezzi del gas sul mercato internazionale, secondo le nostre previsioni il caro bollette continuerà per tutto il 2022, e solo dopo il primo trimestre del 2023 si registreranno le prime riduzioni delle tariffe. Un quadro negativo per le prossime feste, un periodo fondamentale per la tenuta dei consumi e quindi dei fatturati delle attività economiche”.


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Sandro Bennucci

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