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Incidenti stradali nelle città: Firenze sotto la media per quelli mortali

ROMA – È risaputo che muovendosi per le strade delle grandi città ci si possa imbattere in sempre maggiori pericoli: traffico privato, mezzi pubblici, sharing mobility e migliaia di pedoni si muovono in una “giungla urbana” dove, alle violazioni del codice della strada e allo stato precario delle vie di comunicazione, si aggiunge un fenomeno più subdolo e recente, la “mobilità maleducata”, causata da stress, noncuranza e poco rispetto per sé e per gli altri.

Stando a quanto indicato da un recente report ACI, infatti, oltre 7 incidenti su 10 avvengono nei centri abitati. E non è tutto perché, secondo l’ultimo rapporto Istat, le zone più colpite sono proprio le grandi metropoli: solo a Roma se ne segnalano quasi 10mila, seguono Milano, con poco più di 7mila incidenti, e Torino con meno di 3mila casi.

Per quanto riguarda gli incidenti mortali, quelli più gravi, in Italia si registrano 9,2 morti in incidenti stradali ogni 100.000 abitanti a fronte di un valore medio europeo pari a 8,1. In Toscana i morti causati da sinistri sono 10,1; nella provincia di Firenze il valore dei morti per 100.000 abitanti è leggermente inferiore, ossia 9,1.

Dalle città si passa poi ai mezzi coinvolti nei singoli incidenti, con un occhio di riguardo a quelli che sono risultati mortali: circa un terzo delle morti totali coinvolgono pedoni o biciclette. I monopattini, invece, sono stati coinvolti in 811 incidenti (circa il 3% del totale). Inoltre, nel solo 2021 sono stati 235 gli incidenti mortali tra i guidatori di monopattini e biciclette (+33% rispetto all’anno precedente).

E a piedi? l’indice di mortalità per i cittadini a passo d’uomo risulta di 4,6 volte superiore addirittura alla mortalità degli occupanti di autovetture (0,7 su 100). Ora una domanda sorge spontanea: quali sono le ragioni scatenanti dietro a questa crescita eccessiva? Un primo spunto arriva dalla rivista statunitense The Atlantic, secondo cui i cittadini americani risultano in generale più arrabbiati e stressati a causa, in particolar modo, del lavoro e questo si ripercuote inevitabilmente sul comportamento adottato nella vita privata e nella modalità con cui vengono svolte le diverse attività quotidiane, tra cui la guida del proprio veicolo e, banalmente, anche il semplice rispetto delle normative stradali in vigore.

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