Skip to main content

Caso Open Arms: file con intercettazioni sarebbero stati nascosti al processo. Gasparri: “sarebbe attentato a organi costituzionali”

ROMA – Colpo di scena nel processo contro Salvini in corso a Palermo, nel quale il segretario leghista è accusato di sequestro di persona di migranti a bordo della nave Open Arms. Sarebbe emerso infatti che un sommergibile della nostra marina avrebbe intercettato un colloquio intercorso fra la nave Ong Open Arms e altro personaggio che segnalava presenza di un barcone alla deriva.

“Secondo la difesa di Salvini, rappresentata dall’avvocato Giulia Bongiorno – affermano dall’entourage del vicepremier – il materiale potrebbe provare la presenza di scafisti e di comunicazioni rilevanti con la ong. Il materiale è rimasto chiuso in qualche cassetto nonostante fosse stato segnalato (come è risultato da successivi approfondimenti) alle procure di Catania, Siracusa, Ragusa, Messina, Palermo, Agrigento, Sciacca e Roma. Eppure né il Tar, né la difesa né il Parlamento – che poi decise di mandare a processo Salvini – né il Gup hanno potuto visionare e conoscere un materiale così rilevante e che può riscrivere la storia di un processo dove l’allora ministro dell’Interno rischia fino a 15 anni di carcere”.

In merito interviene anche il senatore Gasparri: “Sul caso Open Arms esiste la possibilità che tanto io quanto il Senato siamo rimasti vittime di un reato commesso dalla magistratura. Quello che ho letto sui giornali è grave, ma va verificato. Non mi fermerò fino a quando non avrò avuto risposte”. Così il senatore di Fi Maurizio Gasparri intervistato da Il Giornale.
“Se sono stati nascosti dei file con intercettazioni raccolte da un sommergibile della nostra Marina, con la prova di contatti tra Ong e protagonisti della tratta di persone, si sarebbe condizionato un ‘processo parlamentare’, privandolo di una prova decisiva. In mancanza della quale è stato facilitato un giudizio negativo contro Salvini. Se questa circostanza fosse confermata sarebbe un attentato ad organi costituzionali e io ne sarei vittima, e dimostrerebbe che le Ong rappresentano un pull-factor nel Mediterraneo”.
“Mi rivolgerò al vertice della magistratura, al ministro della Giustizia, alle Procure, perché si verifichi se siano stati commessi reati da parte di magistrati. Se fosse così questo giustificherebbe sanzioni drastiche”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo