Decreto flussi: Ministero interno prevede 240.000 posti in 3 anni, che saranno offerti prima ai percettori del reddito di cittadinanza

ROMA – Il ministro dell’Interno Piantedosi risponderà al Pd sui tempi e le modalità del decreto flussi 2022.
Il tema sarà discusso al question time alla Camera. Il provvedimento è in stand by, dovrebbe arrivare prima di Natale, a differenza degli anni precedenti sarà triennale. Si attende di capire quali saranno i
numeri dell’esecutivo.
Nessun taglio selvaggio rispetto al passato, la cifra potrebbe aggirarsi attorno agli 80 mila all’anno. Ma prima di certificare qualsiasi quota si punta a incrociare i dati delle richieste delle aziende con i percettori del reddito di cittadinanza.
Perché la novità alla quale si sta lavorando e’ che chi ha il sussidio avrà la precedenza. Le richieste di lavoro stagionale saranno dunque sottoposte prima a chi ha l’assegno e i dati saranno condivisi tra i vari ministeri interessati, oltre che dalla presidenza del Consiglio.
Come spiega una fonte del Viminale “la quota prevista dal prossimo ‘decreto flussi’, nella necessaria
considerazione delle esigenze e delle dinamiche del mercato del lavoro, dovrà tenere conto anche della condizione occupazionale dei percettori del reddito di cittadinanza – italiani o stranieri – ed in particolare della loro possibilità di essere reimpiegati. Il tutto avverrà in attuazione di quanto già previsto dall’articolo 22, comma 2, del testo unico immigrazione che impone al datore di lavoro, che intende instaurare un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato con uno straniero residente all’estero, di documentare la indisponibilità di un lavoratore presente sul territorio nazionale”. Una norma evidentemente poco applicata finora.
