Firenze: morto l’avvocato Luca Saldarelli. Era stato anche presidente dell’Ordine

FIRENZE – E’ morto, a Firenze, l’avvocato Luca Saldarelli, figura di primo piano del foro fiorentino. Era nato nel 1943. Negli anni dei processi del cosiddetto “Mostro di Firenze”, l’avvocato Saldarelli era stato fra le figure di primo piano.
Ne dà notizia l’Associazione InsieMe, che si si stringe al dolore della famiglia e di tutto il Foro Fiorentino per “la scomparsa del collega ed amico Luca Saldarelli, che è stato un grande Presidente dell’Ordine ed un autorevolissimo esponente dell’associazionismo Forense”.
Nella sua lunghissima carriera, l’avvocato Luca Saldarelli è stato protagonista delle tante stagioni della vita giudiziaria toscana e non solo fiorentina: è stato uno dei legali di Licio Gelli, ha partecipato al processo sul mostro di Firenze assistendo le famiglie dei due tedeschi uccisi nel Mugello. Ha inoltre rappresentato come parte civile il Comune di Firenze nel processo per l’omicidio dell’ex sindaco Lando Conti, in cui erano imputati terroristi delle Br Pcc e ancora parte civile anche contro i boss mafiosi condannati per le stragi del 1993.
Appassionato di politica e vicino agli ideali socialisti, si candidò nel 2001 al Senato sfidando Lamberto Dini. Nel 2004 si candidò con una lista civica a sindaco di Firenze.
“Luca Saldarelli è stato un avvocato bravissimo – ricorda Eriberto Rosso, segretario dell’Unione nazionale camere penali -. In chi ha avuto la fortuna di ascoltare le sue arringhe rimarrà indelebile il ricordo di una chiara argomentazione, stringente, resistente, mai eccessiva. Dietro la sua capacità di destrutturare la fattispecie disegnata dall’accusa, vi era uno studio certosino degli atti e una grande intuizione. È stato una personalità di assoluto rilievo nel mondo delle Associazioni forensi; indimenticate la sua lunga militanza nel Sindacato e poi nella Camera Penale. Sono stato a lui vicino per tanti anni e da lui ho imparato non solo ad utilizzare i ‘ferri del mestiere’, ma soprattutto il significato profondo della completa dedizione che è richiesta a chi sceglie di difendere i diritti”.
