Papa Francesco, niente Via Crucis: fa troppo freddo. La seguirà da Santa Marta

ROMA – Niente Via Crucis di persona, per Papa Francesco. Lo fa sapere la Sala stampa vaticana, che scrive: “Per via del freddo intenso di questi giorni, Papa Francesco seguirà la Via Crucis di questa sera da Casa Santa Marta, unendosi alla preghiera di coloro che si raccoglieranno con la Diocesi di Roma al Colosseo”.
Papa Francesco è invece arrivato, in sedia a rotelle, nella basilica vaticana per la celebrazione della Passione del Signore. Come era già accaduto lo scorso anno, il Pontefice non si è prostrato a terra, gesto previsto all’inizio di questa celebrazione e che Papa Francesco ha potuto fare fino al 2021. I dolori al ginocchio e le condizioni generali di salute del Papa hanno portato negli ultimi tempi a modifiche nelle celebrazioni, tra le quali proprio questa del Venerdì Santo, in cui tradizionalmente i Pontefici entravano in basilica senza scarpe, a capo scoperto e si stendevano a terra in segno di penitenza.
Un giovane ucraino e un giovane russo potrebbero pregare insieme stasera, alla Via Crucis del Papa. Dovrebbe accadere alla decima stazione (“Gesù è spogliato delle vesti”). “Voci di pace dai giovani dell’Ucraina e della Russia” è il titolo della meditazione in cui i due ragazzi dovrebbero raccontare la loro esperienza.
“Gesù, per favore, fa che ci sia la pace in tutto il mondo e che tutti possiamo essere fratelli”, diranno i giovani. La prima testimonianza, sempre secondo quanto trapela, arriverà dalla
Terra Santa.
“Voci di pace in un mondo di guerra” è il titolo scelto dal Papa per la Via Crucis di questa sera al Colosseo e dedicata, appunto, alle guerre nel mondo ed alla forte richiesta di pace. Secondo quanto si apprende, dovrebbero essere i rifugiati di vari Paesi in guerra a portare la croce da una stazione all’altra: dall’Ucraina alla Nigeria, dall’Iraq al Sud Sudan, dalla Siria alla Repubblica Democratica del Congo. Sono le vittime di quella “terza guerra mondiale a pezzi” di cui parla il Papa in ogni occasione.
Nelle stazioni – le cui meditazioni dovrebbero essere rese note dalla Santa Sede in giornata – si potrebbe fare cenno anche alla sofferenza dei cristiani in alcune aree del mondo, come in Medio Oriente, o alle tensioni che stanno riemergendo in alcune aree, come nei Balcani. Sempre secondo quanto si apprende, sarebbero state coinvolte nell’organizzazione della Via Crucis del Papa le organizzazioni che maggiormente sostengono e aiutano i rifugiati in Italia, mentre per l’Ucraina potrebbe dare un contributo la chiesa greco-cattolica di Santa Sofia a Roma, da un anno snodo degli aiuti umanitari dall’Italia, e dalla Santa Sede attraverso il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, verso Kiev.
Lo schema della Via Crucis, secondo anticipazioni che trapelano e in attesa dei testi ufficiali che dovrebbero essere diffusi nel tardo pomeriggio dalla Santa Sede, dovrebbe vedere al centro delle meditazioni anche la voce dei migranti che arrivano in Europa dall’Africa, l’appello di giovani dell’America Latina contro il narcotraffico e la corruzione che imperversa nei loro Paesi. E ancora: sarebbe prevista la testimonianza di un religioso della penisola balcanica e di una suora dell’Africa centrale i quali evocheranno in particolare le sofferenze dei cristiani perseguitati.
Bisognerà verificare se il Papa confermerà stasera le bozze di testo predisposte, per la prima volta non pubblicate in anticipo dal Vaticano. Lo scorso anno, dopo le polemiche per la presenza in una stazione di due amiche, una ucraina e una russa, Papa Francesco decise che la meditazione non fosse letta. Questo non bastò ad evitare l’incidente diplomatico con Kiev.
