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Meloni in Etiopia: aiuti umanitari e migranti. Poi andranno anche gli industriali italiani

Giorgia Meloni (ANSA/ETTORE FERRARI)

ADDIS ABEBA (ETIOPIA) – Tre gli obiettivi di Giorgia Meloni, in missione da oggi, 14 aprile 2023 in Etiopia: cooperazione per lo sviluppo di industria e infrastrutture, aiuti umanitari e gestione dell’emergenza migranti.

Ma soprattutto, Giorgia Meloni intende rilanciare la presenza dell’Italia nel Corno D’Africa. Sarà la prima leader di un paese occidentale, sottolineano da Palazzo Chigi, a sbarcare in Etiopia dopo la fine delle ostilità in Tigray. La visita era in preparazione da febbraio, quando la stessa premier aveva annunciato al primo ministro etiope Abiy Ahmed, a Palazzo Chigi, l’intenzione di organizzare una missione, e si inquadra in quel Piano Mattei di sostegno allo sviluppo “non predatorio” ai Paesi africani, al centro della politica estera del governo. In chiave energetica ma, soprattutto, in chiave migratoria.

A quella della premier seguirà anche una missione imprenditoriale – come promesso nel bilaterale a Roma – proprio per sostenere l’Etiopia nel programma di riforme e di trasformazione economica, mettendo a disposizione, spiegano dall’esecutivo, la competenza delle imprese italiane e favorendo il re-impegno nei fori competenti. Rafforzamento delle relazioni bilaterali e un segno concreto dei legami storici e solidi tra i due Paesi, sottolineano fonti italiane, sono tra i principali obiettivi della missione cui seguirà, tra gli impegni dell’Italia per il Corno d’Africa, la co-presidenza insieme alle Nazioni Unite della conferenza dei donatori a New York, il 24 maggio.

Oltre alla cooperazione bilaterale per lo sviluppo e la stabilità dell’area, al centro dei colloqui con il primo ministro etiope – che Meloni incontra per la terza volta, dopo Roma e la Cop27 di novembre – ci sarà per l’appunto la gestione dei migranti in un Paese che è già destinatario del decreto flussi di fine 2022 e che rappresenta uno snodo per i flussi che attraversano le frontiere orientali verso il Sudan fino alla Libia, e di lì verso l’Italia. Una questione, come dicono nell’esecutivo, prioritaria per l’interesse nazionale è quindi la “stabilità e integrità” dell’Etiopia, che ospita 823mila rifugiati e 4,2 milioni di sfollati. Anche l’emergenza umanitaria e la sicurezza della Somalia saranno oggetto della missione, prima in un colloquio con il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud che poi sabato si allargherà ad un trilaterale Italia-Etiopia-Somalia. Meloni al suo arrivo ad Addis Abeba vedrà anche il presidente dell’Unione Africana Moussa Faki, prima di andare al Palazzo Nazionale per il tête-à-tête con Abiy, seguito da un pranzo di lavoro. Prima di fare rientro a Roma la premier farà un passaggio all’istituto onnicomprensivo Galileo Galilei di Addis Abeba, la più grande scuola italiana all’estero con circa 900 iscritti.

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