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Morta nella notte la psichiatra di Pisa: donati gli organi. Ex paziente ora è accusato di omicidio aggravato

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La dottoressa Barbara Capovani, morta dopo l’aggressione dell’ex paziente Gianluca Paul Seung (Foto dai social)

PISA – Se n’è andata poco dopo le 23,40 di ieri, 23 aprile 2023, la dottoressa Barbara Capovani. La psichiatra 55enne è morta dopo l’aggressione di venerdì pomeriggio all’uscita dall’ospedale Santa Chiara di Pisa da un ex paziente psichiatrico, Gianluca Paul Seung, che è stato arrestato nella notte di domenica dalla polizia pisana nella sua casa di Torre del Lago, frazione del comune di Viareggio (Lucca).

A seguito della morte della dottoressa, la Procura cambierà il capo di imputazione contestato a Seung: da tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e lesioni gravissime nei confronti di un esercente professioni sanitarie, l’accusa diventerà di omicidio aggravato dalla premeditazione. Seung si trova rinchiuso nel carcere ‘Don Bosco’ di Pisa.

Il decesso è avvenuto al termine della procedura di accertamento di morte cerebrale. Gli organi della dottoressa Capovani saranno donati, “assecondando in tal modo una sua espressa volontà che i familiari hanno condiviso”, hanno fatto sapere dall’Azienda ospedaliero-universitaria pisana. La Procura, con un atto del procuratore della Repubblica facenti funzioni Giovanni Porpora e del sostituto procuratore Lydia Pagnini, titolari del fascicolo di indagine, ha autorizzato le procedure di espianto.

E’ una “violenza inaccettaile”, quella di cui è stata vittima la psichiatra Barbara Capovani, e la sicurezza degli operatori sanitari è una priorità: lo afferma in una nota il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in riferimento alla psichiatra morta nella notte scorsa in seguito all’aggressione davanti all’ospedale Santa Chiara diPisa. “La morte di Barbara Capovani mi addolora profondamente, la violenza di cui è stata vittima è inaccettabile. Oggi è un giorno molto triste, ringrazio la famiglia per aver scelto di donare gli organi di Barbara e rivolgo a loro il mio personale e sentito cordoglio”, dichiara il ministro in una nota. “La sicurezza di tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari mi sta particolarmente a cuore ed è per me una priorità su cui mi sono impegnato da subito. Insieme al ministro Piantedosi abbiamo aperto posti di polizia negli ospedali, con il decreto legge 34 abbiamo inasprito le pene e disposto la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce personale sanitario e sociosanitario. Abbiamo anche avviato una forte campagna di sensibilizzazione per ricreare un rapporto di fiducia tra paziente e medico, perché è importante che i cittadini siano consapevoli che portare un camice bianco significa assicurare supporto, cura, aiuto”. Schillaci osserva inoltre che “la vicenda della dottoressa Capovani ci lascia tutti attoniti, ma non deve farci sentire impotenti: sono pronto insieme a Ordini, Federazioni e Sindacati, anche nell’ambito dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza delle professioni sanitarie e sociosanitarie, a lavorare per individuare ogni altra strada percorribile e soluzioni utili a prevenire ogni genere di violenza e a garantire i massimi livelli di sicurezza per chi si prende cura della salute, fisica e mentale, dei cittadini”.


Gatto

Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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