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Zelensky, schiaffo a Putin: l’Ucraina celebra l’Europa, mentre lo “zar” fa la sua vecchia parata

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L’Ucraina bombardata (foto d’archivio)

Mentre Putin, ancorato aI passato, celebra il 9 maggio l’anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale con la parata sulla Piazza Rossa, affermando che è necessario lottare contro gli “attuali eredi ideologici” del nazismo, cioè i governanti di Kiev, Volodymyr Zelensky risponde decidendo di non festeggiare la vittoria sul nazismo il 9 ma di celebrare un giorno prima, appunto oggi 8 maggio 2023, l’Unione Europea, nella quale aspira ad entrare.

Una discrepanza inizialmente dovuta alla differenza di fusi orari, ma diventata simbolo della nuova divisione del mondo. La Russia attende con trepidazione la parata dopo i ripetuti attacchi di droni avvenuti sul suo territorio, compresi i due esplosi sopra il Cremlino la settimana scorsa, attribuiti a Kiev, agli Usa e alla Gran Bretagna. Accuse rispedite ai servizi segreti del Cremlino.

Le tradizionali parate sono state cancellate in oltre 20 città, ma prendere un’analoga decisione per quella in programma sulla Piazza Rossa sarebbe, secondo Putin e i suoi collaboratori più vicini, un’ammissione di sconfitta. Così sotto le mura del Cremlino sfileranno, come da programma, migliaia di soldati con le loro armi, e il presidente terrà regolarmente il suo discorso. Ma nel pomeriggio è stata cancellata, per ragioni di sicurezza, la tradizionale marcia del Reggimento Immortale, cioè dei discendenti dei combattenti contro il Terzo Reich che sfilano con le fotografie dei loro congiunti.

Lo scorso anno Putin vi prese parte di persona, mostrando la fotografia di suo padre. Solo un pugno di capi di Stato e di governo stranieri assisterà alla parata: quelli di Bielorussia, Armenia, Kazakhstan, Kirghizistan, Uzbekistan e Tagikistan. Alcune delle ex repubbliche sovietiche alle quali Putin ha inviato un messaggio per fare appello alla comune lotta contro Hitler come membri dell’Urss. “E’ nostro dovere morale preservare le sacre tradizioni di amicizia e reciproca assistenza tramandate dai nostri padri e nonni, non permettere che la verità storica sulla Grande guerra patriottica sia distorta e non permettere le giustificazioni dei nazisti, dei loro complici e dei loro attuali eredi ideologici”.

Zelensky ha replicato facendo a sua volta un parallelo tra il leader russo e Hitler: la Russia sarà sconfitta “nello stesso modo” in cui lo fu il nazismo nel 1945, ha affermato, per poi annunciare che l’Ucraina d’ora in poi festeggerà la vittoria sui nazisti un giorno prima di Mosca, l’8 maggio.

Il 9 viene invece dichiarata Giornata dell’Europa, come nell’Unione europea, nella quale Kiev aspira ad essere ammessa. Anzi, di cui si sente già parte per eredità culturale, ha affermato Zelensky, pubblicando un messaggio su Telegram corredato con una bandiera ucraina e una della Ue. Domani nella capitale ucraina arriverà non a caso la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in visita per manifestare “l’incrollabile sostegno della Ue” al governo ucraino.

Con il cambio di data per la festività, Zelensky intende inviare un segnale preciso: l’Ucraina, ha spiegato, fa già parte di quel concerto europeo che, come ha distrutto il nazismo (il ruolo di Mosca viene omesso), così sconfiggerà quello che il presidente ucraino definisce il “ruscismo”, neologismo inventato a Kiev per indicare il “fascismo russo”. Mosca non poteva certo prenderla bene. La decisione di Zelensky mostra che è un “traditore”. Anzi, la “nuova incarnazione di Giuda nel XXI secolo”, o ancora “un collaborazionista fascista 80 anni dopo”, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. Ma Kiev non cambia strategia: vuole stare dalla parte Occidentale anche nei simboli. Mostrando che Mosca e la sua parata, ormai, sono distanti e fòri tempo.



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