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Uccisione di Aldo Moro, Mattarella: “Nel terrorismo anche complicità di uomini dello Stato”

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Il ricordo di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse 45 anni fa, il 9 maggio del 1978, del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

ROMA – Il ricordo: 45 anni fa, il 9 maggio 1978, venne ritrrovato, in via Caetani, a Roma, il corpo di Aldo Moro, lo statista democristiano ucciso dalle brigate Rosse. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato stamani, 9 maggio 2023, in via Caetani per deporre una corona in occasione dell’anniversario. Alla cerimonia erano presenti Ignazio La Russa, presidente del Senato, il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.

Mattarella ha detto: “In Italia ci sono stati troppi episodi di sangue che hanno ferito una giovane Repubblica, che si è trovata a fare i conti con il terrorismo politico; con le stragi, talvolta compiute con la complicità di uomini da cui lo Stato e i cittadini avrebbero dovuto ricevere difesa; con la violenza politica, tra giovani di opposte fazioni che respiravano l’aria avvelenata di scontro ideologico. Aldo Moro, è stato un uomo pervaso dall’amore e dal rispetto per la democrazia e per lo Stato, animato da spirito di libertà e di solidarietà”.

Il presidente della Repubblica ha sottolineato che “lo Stato, le forze politiche e sociali, hanno saputo reagire – nonostante lo smarrimento iniziale – con coraggio e decisione alla sfida dei terrorismi. Una guerra che è stata vinta – è bene sottolinearlo, qui e ovunque – combattendo sempre sul terreno della legalità costituzionale, senza mai cedere alle sirene di chi proponeva soluzioni drastiche, da regime autoritario. Affidandosi al diritto e all’amministrazione della giustizia per proteggere la nostra comunità. Rifiutando di porsi al di fuori della natura democratica della nostra Repubblica”.

Mattarella ha poi detto che “si è molto parlato negli ultimi decenni dei terrorismi e dei terroristi. Della loro vita, dei loro complici, delle loro presunte ideologie, delle cause che han fatto da base alla loro scelta di lotta armata. Delle gravi deviazioni compiute da elementi dello Stato, e per le quali
avvertiamo ancora l’esigenza, pressante, di conoscere la piena verità”.




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