Inchiesta Open: niente trasferimento al Tribunale dei ministri. E respinta la richiesta dei pm di sequestrare materiali di Carrai

FIRENZE – Nel procedimento sulla Fondazione Open, il giudice dell’udienza preliminare del capoluogo toscano, Sara Farini, ha respinto la richiesta di trasferire il procedimento al Tribunale dei Ministri, perchè i fatti contestati a Lotti non rientravano nella competenza del dicastero di cui era titolare. Il procedimento resta quindi incardinato nel Tribunale di Firenze.
Il Gup ha, inoltre, rigettato la nuova richiesta avanzata dalla Procura fiorentina, rappresentata dai pubblici ministeri Luca Turco e Antonino Nastasi, di sequestro probatorio del materiale informatico già sequestrato nel 2019 a Marco Carrai e che le sentenze della Corte di Cassazione avevano annullato. Pertanto, non possono essere utilizzati nell’udienza preliminare tutti i dati e tutti i documenti sequestrati a Carrai, anche quelli estrapolati sotto forma di citazione e inseriti negli atti della polizia giudiziaria.
Il Gup ha poi accolto alcune delle eccezioni sollevate dagli avvocati difensori. In particolare, ha dichiarato l’inutilizzabilità di tutte le intercettazioni di Alberto Bianchi, ex presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Open.
L’ordinanza era relativa alle eccezioni sulle questioni preliminari avanzate dalle difese degli undici imputati con l’accusa di presunti finanziamenti illeciti ai partiti, tra i quali figurano l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, gli ex ministri Luca Lotti e Maria Elena Boschi, l’imprenditore Marco Carrai e l’avvocato Alberto Bianchi, il cosiddetto ‘giglio magico’.
