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Alluvione in Romagna: voragine a Forlì, evacuate 26 persone. Lollobrigida: “Il Cdm pronto per le prime misure”

FORLI’ – Allarme e Forlì per una voragine provocata dal maltempo. I Vigili del fuoco sono impegnati per l’evacuazione di 12 appartamenti a causa dell’apertura di una voragine causata dal maltempo. L’intervento, spiegano i Vigili del fuoco su Twitter, è cominciato nella notte. In tutto, secondo quanto si apprende, sono 26 le persone messe in sicurezza.

Lo stabile si trova nel quartiere Romiti, uno dei piu’ colpiti dall’alluvione. Si indaga per appurare se la staticita’ della palazzina possa essere stata compromessa dalla grossa voragine che si e’ aperta a causa del maltempo. Sul posto ci sono, oltre ai Vigili del Fuoco, la Polizia Locale, i tecnici del Comune e delle aziende che gestiscono le utenze. Non manca la presenza anche del sindaco, Gian Luca Zattini. 

Domani il cdm determinerà le prime misure” per le popolazioni colpite dall’alluvione, ha spiegato il ministro Francesco Lollobrigida. “Sarà il frutto di un confronto attento con le regioni e le rappresentanze di categorie.Per quanto riguarda il nostro ministero abbiamo ricercato tutte le diponibilità e abbiamo trovato risorse pari ad almeno 100 milioni di euro per affrontare queste situazioni. Servono però cifre ben diverse”. Per questo, abbiamo fatto richiesta all’Europa e auspichiamo intervenga in modo simile a quanto fatto rispetto ad altre nazioni che in precedenza si sono trovate ad affrontare criticità simili”.

“Domani – ha aggiunto Lollobrigida – ci sarà il consiglio dei ministri e successivamente ci sarà l’incontro con il mondo delle rappresentanze dei lavoratori che ci permetterà di avere un’idea più chiara di ciò che serve. I ministeri competenti stanno svolgendo un confronto attento con chi rappresenta i più colpiti. Questo permetterà un’analisi concreta delle cifre necessarie”. 

AGGIORNAMENTO DELLE 15,50

Il governo studia l’esonero dal lavoro per i dipendenti pubblici che a causa dell’alluvione siano impossibilitati a svolgere la prestazione lavorativa, anche ricorrendo allo smart working. La norma dovrebbe rientrare nel decreto allo studio del Governo per far fronte all’ermergenza.

Il periodo di esenzione costituirà servizio prestato a tutti gli effetti di legge (senza corresponsione del buono pasto) e il periodo non rientrerà nel compito massimo di 45 giorni annui per i quali si può chiedere il congedo straordinario.

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