Firenze, crisi del Maggio Musicale: il teatro risponde alle voci di vendita del preziosissimo Archivio Storico

FIREMZE – Dopo la nota sindacale di stamattina, arriva ora un comunicato ufficiale del Teatro del Maggioi Musicale Fiorentino con l’intento di far chiarezza sulle voci stampa di questi giorni riguardo alla possibile alienazione, per far cassa, del preziosissimo Archivio Storico del Maggio, il cui valore, stmato sui 13 milioni, è in realtà incalcolabile: quasi 13mila tra bozzetti e figurini disegnati e realizzati da alcuni degli artisti più importanti del Novecento come Guttuso, De Chirico, Sironi, Savinio; un patrimonio del Teatro ora a disposizione sia degli studiosi sia dei curiosi (ci sono anche costumi indossati dalle dive della lirica d’antan; per visitarlo basta prendere appuntamento). Sono conservati in quasi mezzo chilometro di scaffali più di 100mila documenti dal 1928 alla più recente contemporaneità, una vera miniera per i ricercatori; ci sono anche un migliaio di manifesti tra cui 200 prodotti da artisti di fama internazionale, circa 300 modellini, maquette, plastici, e tutta la serie completa degli autografi e dei programmi di sala. Infine, l’archivio fa parte del patrimonio del teatro; una sua alienazione farebbe sparire una voce importante e creerebbe un “buco” difficilmente colmabile per l’anno dopo. Una non-soluzione, anche per i tempi tecnici – 8 milioni servono immediatamente, entro luglio – che farebbe solo danni, non ultimo quello di far perdere tempo al commissario Cutaia sull’operazione di salvataggio che sembrava ben avviata al Ministero. Di buono c’è che per la Soprintendenza l’archivio storico è legato all’archivio musicale (oltre 5300 spartiti) e di questo il teatro non può davvero privarsi.
Questo il testo appena diffuso dall’Ufficio stampa del Teatro:
Il Maggio Musicale Fiorentino, sull’ipotesi di vendita dell’Archivio Storico
Firenze, 29 maggio 2023 – Da qualche giorno si riscontra sui media una particolare attenzione relativa alla ipotesi di vendita del patrimonio dell’Archivio storico del Maggio per fare fronte alla crisi economico finanziaria della Fondazione.
Oggi, ogni proposta tesa a garantire la sussistenza stessa della Fondazione va accolta e analizzata con la massima attenzione e grande senso di responsabilità. Ma tutto va ponderato, valutato e verificato anche nei termini tecnici corretti, a partire dal vigente vincolo unitario cui è sottoposto l’Archivio che si riferisce sia alla parte storica che a quella musicale. Si tratta di due unità inscindibili, comprese le preziose opere artistiche. Il Maggio, oggi, è tenuto a proteggere, conservare, inventariare e arricchire l’Archivio, e per farlo mette a disposizione circa 1000 mq complessivi per fare spazio a cassettiere, armadi, scaffalature ecc. per un totale di 2.500 metri lineari.
Detto ciò, si ritiene, nel breve-medio termine, di avviare nuove ipotesi di valorizzazione del preziosissimo Archivio. È bene chiarire sin d’ora, però, che una eventuale alienazione di questi beni, anche a istituzioni pubbliche, richiederebbe tempi tecnici che non coincidono affatto con le esigenze straordinarie e urgenti del Maggio Fiorentino. Così come è stato più volte detto, purtroppo, al fine di garantire la solvenza della Fondazione sono necessarie entro un brevissimo termine, luglio 2023, risorse finanziarie e/o titoli certi cui poter fare affidamento. Per assicurare al Maggio Musicale Fiorentino e ai suoi lavoratori di affrontare il proprio futuro, a partire dal più prossimo.
Questo invece il comunicato sindacale diffuso 4 ore prima:
Firenze, 29-5-2023 – Lo stato di crisi economica in cui ė stato trascinato il Teatro dal Maggio da una gestione irresponsabile oggi ė evidente a tutti.
Una voragine di spese e gestione fuori controllo che, oltre a chi aveva il compito di sovrintendere, chiama in causa numerosi soggetti che avrebbero potuto e dovuto controllare ed impedire quanto stava avvenendo. Da settimane il nostro appello è stato rivolto alla piena collaborazione tra Ministero, Regione Toscana e Comune di Firenze perché una delle Istituzioni musicali più importanti del nostro Paese non finisca per essere liquidata e oltre 300 famiglie finiscano per strada. Sappiamo tutti che c’è poco tempo, che serve subito un cospicuo intervento economico da parte dei soci affinché il Teatro non chiuda. Serve subito! Serve entro poche settimane.
La questione è drammatica ma semplice: se i soci della Fondazione interverranno entro alcuni giorni con le risorse necessarie, il nostro Teatro, pur leccandosi le ferite, andrà avanti; se questi si dovessero defilare, celebreremo la fine della storia del Maggio.
E allora oggi vogliamo rivolgere una sola domanda: c’è qualcuno che vuole chiudere il nostro teatro, magari dopo non essere intervenuto quando era necessario perché non si arrivasse alla situazione in cui ci troviamo?
Perché, se nei prossimi giorni si continuerà a parlare di vendita dell’archivio storico del Maggio per risolvere la crisi economica, vorrà dire che non si vuole affrontare il problema. Quando si sarà pronti a vendere, ammesso e per nulla concesso che questa sia una buona idea, il nostro Teatro sarà già fallito!
Se c’è qualcuno batta un colpo.
Le Rsa Slc Cgil e Fistel Cisl
