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Firenze dall’alto: 9 appuntamenti al tramonto

FIRENZE – Anche quest’anno da giungo all’inizio di settembre tornano gli eventi al tramonto di Firenze dall’alto. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito con prenotazione.  Dopo la serata inaugurale del 22 giugno, restano 9 appuntamenti:

Giovedì 29 giugno alla Casa del Popolo di Settignano ci sono i cantautori Dente e Federico Dragogna. Cosa è rimasto di vero in una canzone? Che cambiamenti ci saranno con l’avvento delle nuove tecnologie come chat cpt? Con ironia e sarcasmo (ma anche tanta musica), i due proveranno a rispondere a questa e ad altre domande, in un dialogo aperto a tutti, con spunti di riflessioni diversi e da condividere (inizio ore 19 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria – apertura prenotazioni 19 giugno su https://firenzedallalto2023.eventbrite.com – info: firenzedallalto1@gmail.com).

Il 6 luglio Firenze dall’alto torna sul terrazzo del Palazzo della Borsa con un nuovo appuntamento curato dalla Cooperativa Archeologia. Quello che oggi è il Palazzo della Camera di Commercio di Firenze sorge in un’area ricca di storia, dove in epoca medioevale si trovava l’antico Tiratoio della Trave, gestito dall’Arte della Lana, e dove nel 1770 il Granduca Pietro Leopoldo II istituì la Camera (la prima in Italia), come superamento delle vecchie corporazioni e “stanza di compensazione” delle controversie commerciali. L’edificio, che nella sua forma originale fu distrutto da un incendio a metà del 1800, è dunque nel pieno centro di Firenze, in faccia all’Arno e a poche centinaia di metri dalla Galleria degli Uffizi, Piazza della Signoria e Ponte Vecchio (inizio ore 19 – ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria a turismo@archeologia.it o  allo 055 5520407).

Per la prima volta a Firenze dall’alto anche un comedy show. L’appuntamento stavolta è alla Limonaia di Villa Strozzi (via Pisana 77) con La scoria infinita, in scena Caterina Guzzanti, Arianna Gaudio e Federico Vigorito con Filippo Gatti.  Lo spettacolo è programmato per giovedì 13 luglio ore 19, ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria, apertura prenotazioni 3 luglio su  https://firenzedallalto2023.eventbrite.com
Prodotto da Lungta Film e distribuito da Do7 Factory “La scoria infinita” è liberamente tratto da fatti realmente accaduti e vissuti dall’autrice  dall’omonimo libro di Arianna Gaudio, edito da Le strade bianche di stampa alternativa, e dall’omonimo podcast prodotto da Cristina Spinelli e Emanuela Semeraro per Lungta Film. I testi nascono dall’immaginazione fervida di Arianna, applicata allo stile di vita che lei conduce per vari motivi e lunghi periodi, variando da un pendolarismo misterioso e imprevedibile all’occupazione altruista di varie case, e poi ancora la condizione di figlia, sorella, moglie, zia, amica, amico, attrice, ballerina. Nello show si incontrano creature fantastiche e realissime al tempo stesso, che prendono vita e si muovono, variopinte, disarmanti e micidiali nei loro habitat più selvaggi (l’autobus, il supermercato, il regionale, l’area cani), dove ignari o non curanti danno il meglio e il peggio di sé.
I vari personaggi messi in scena dalla ormai leggendaria capacità mimetica di Caterina Guzzanti si intrecciano in situazioni surreali e incredibili. Il tutto con un tocco quasi magico di leggerezza e semplicità. Sul palco il tappeto musicale dal vivo, imprevedibile e ironico, di Filippo Gatti, che accompagna gli sketch con loop station, strumenti giocattolo ed effetti speciali.

Il 20 luglio, l’edificio B11 della  Manifattura Tabacchi  (via delle Cascine) ospita La cerva, reading femminista sulle fiabe tradizionali di e con Teresa Cinque (ore 19 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria – apertura prenotazioni 10 luglio su https://firenzedallalto2023.eventbrite.com – info: firenzedallalto1@gmail.com). Biancaneve, Bambi, Cappuccetto rosso e altre storie celebri vengono rilette senza freni inibitori, ovvero con un taglio satirico che tende a mettere in evidenza gli stereotipi di genere che anche attraverso queste narrazioni ci sono stati trasmessi fin dalla tenera età.
Teresa Cinque, ironizzando come già nei suoi monologhi, racconta dei fratellini Hansel e Gretel, della principessa sul pisello e di Raperonzolo, punteggiando la narrazione oltre che di battute, anche di riflessioni sulla contemporaneità e su come le fiabe ci svelino un sottotesto spesso sessista, omofobo o razzista che ci rimanda alle conflittualità reali della nostra stessa vita quotidiana. Sola in scena con il microfono e il leggio, l’autrice/attrice racconta e conduce le spettatrici e gli spettatori verso una finale considerazione generale sul ruolo delle donne nelle fiabe e su come gli stereotipi proposti servano da freno alle nostre ambizioni e ai nostri desideri per concludere con una spinta catartica all’autodeterminazione e alla liberazione.

Il 27 luglio, la rassegna si sposta al Forte Belvedere. Qui Cristina Donà, Elena Dak, Saverio Lanza portano in scena “La musa e l’orizzonte”, incontro di parole e canzoni.  Il viaggio di esplorazione in cui si vorrebbe condurre lo spettatore parte da esperienze vere o immaginate, che aprono scenari geografici e antropologici sempre nuovi in cui aggirarsi con tutti i sensi. La parola, espressa in forma di lettura scenica e attraverso il canto, vola sulle note di un paesaggio sonoro creato proprio per condurre sui sentieri del mondo. L’orizzonte è la meta a cui anelare, ma anche Musa ispiratrice per i tre protagonisti, che pur avendo alfabeti diversi sanno trovare un linguaggio comune (ore 19 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria – apertura prenotazioni 17 luglio su https://firenzedallalto2023.eventbrite.com – info: firenzedallalto1@gmail.com).

Giovedì 3 agosto sulla terrazza del Caffè del Verone Gli Innocenti e la città: un legame ininterrotto (ore 19 – ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria a turismo@archeologia.it o allo 055 5520407).
Il Caffè del Verone si trova nella grande loggia affacciata sulla città, il verone, ovvero l’antico stenditoio dell’Istituto degli Innocenti dove, dalla fine del Quattrocento, veniva tesa ad asciugare la biancheria. Nell’Ottocento la loggia era usata come “Grande terrazza di soggiorno per balie, bambini lattanti e divezzati”. Durante questa “visita dall’alto”, sarà narrata la lunga storia del primo orfanatrofio d’Europa, rimasto fedele alle sue origini per quasi sei secoli. Una storia che è figlia del Rinascimento stesso e che si potrebbe ripercorrere sfogliando le carte del suo archivio, che conserva intatte le vicende dell’istituzione, ma soprattutto dei bambini che vi vissero e vi trovarono rifugio, a partire dal primo nome inscritto nei registri: Agata Smeralda, la prima “gittatella” accolta nello Spedale.

Firenze dall’alto torna giovedì 24 agosto con una passeggiata che porterà il pubblico fino al Colle di Arcetri e alla terrazza dell’Osservatorio Astrofisico, passando per una serie di notevoli testimonianze storico artistiche. L’origine del nome è “Arcis veteris”, in ricordo di un’antica fortificazione. La zona è piena di ricordi che richiamano alla mente personaggi come Galileo, scrutatore dell’universo e Michelangelo, che si adoperò ad innalzare le mura per difendere Firenze dall’assedio posto nel 1529 dalle truppe imperiali. La passeggiata inizia dal Piazzale del Poggio Imperiale, la villa che fu residenza di re e imperatori. Si potranno ammirare splendide ville, circondate da cipressi, stupendi panorami verso la vallata, l’Osservatorio di Arcetri, antiche torri e case coloniche sparse sulle collinette, in un continuo contatto con la natura. Gli occhi potranno contemplare nel silenzio la bellezza di un paesaggio senza pari (ore 19 – ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria a turismo@archeologia.it o  allo 055 5520407).

Giovedì 31 agosto dalla Terrazza di Villa Bardini Paolo Crepet racconta “Lezioni di Sogni. Un metodo educativo ritrovato” (Mondadori). Ripercorrendo quanto scritto negli ultimi trent’anni, mescolando ricordi personali e pubbliche riflessioni, Paolo Crepet offre il frutto della sua lunga esperienza, delineando quello che in molti hanno definito “il metodo Crepet”. Un lungo viaggio, che pone al centro il bisogno di ripensare la genitorialità, la scuola, il rapporto tra le generazioni, il futuro. Non possiamo ignorare che la necessità di un profondo cambiamento si scontri con resistenze, timori, egoismi difficili da vincere, freni che privano bambini e ragazzi del diritto di far nascere i propri sogni e di coltivarli, affidandosi alla capacità di sentire le proprie emozioni e di lasciarsi coinvolgere dalla passione per un progetto di vita.
Serve dunque la forza di una voce critica, anche scomoda, che scuota da questo torpore educativo e aiuti a invertire la rotta. Le pagine di “Lezioni di sogni” vogliono essere dunque spunti, provocazioni, richiami, un’occasione per riflettere sul futuro delle giovani generazioni. Che cos’è il talento e come supportarlo? Come gestire il rapporto con la tecnologia e i social media? Come educare alla gentilezza, al rispetto, alla complessità? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui nessuno può sottrarsi, perché “i bambini ci guardano e imparano da noi bellezze e viltà”. Paolo Crepet scrive perciò “Lezioni di Sogni” “come un portolano utile, per naviganti impauriti da vecchie e nuove tempeste, per chi voglia riafferrare il bandolo di una matassa troppo strategica perché sia lasciata all’ignavia degli indifferenti” (ore 19 – ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria – apertura prenotazioni 21 agosto su https://firenzedallalto2023.eventbrite.com – info: firenzedallalto1@gmail.com).

Il programma si chiude il 7 settembre alla Torre della Zecca, un luogo che nasconde moltissime storie e moltissimi segreti. La sua presenza ci parla di un tempo lontano, un tempo in cui la città intera era fortificata, da mura lunghissime e possenti. Le mura, costellate di torri e porte, abbracciavano il cuore di Firenze e continuavano idealmente anche sul fiume. La Torre della Zecca è infatti una delle poche testimonianze rimaste della trecentesca cinta muraria di Firenze ed era in origine parte di un edificio più grande, un piccolo forte. Oltre al ruolo difensivo, come testimoniato dal nome, la Torre soddisfaceva altre funzioni. Era infatti il luogo fisico in cui veniva prodotta la ricchezza di Firenze: qui venivano coniate le monete e in particolare il fiorino d’oro, sfruttando la forza dell’Arno. Risparmiata dalle distruzioni portate avanti per Firenze Capitale, la Torre oggi si erge come un gigante intrappolato nel traffico, ormai isolato da ciò che gli sta dintorno. Ma è davvero così? (inizio ore 18 – ingresso gratuito su prenotazione obbligatoria a turismo@archeologia.it o  allo 055 5520407).

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