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Toscana: Memoriale Italiano di Auschwitz riapre il 25 luglio, anniversario della caduta del fascismo

Auschwitz, il memoriale italiano alle vittime dello sterminio

FIRENZE – Riapre Il Memoriale degli italiani ad Auschwitz. Il giorno prescelto è il prossimo 25 luglio, 80° anniversario della caduta del regime fascista, data simbolo per la storia e la memoria del nostro Paese.

L’annuncio del ritorno alla pubblica fruizione è stato dato oggi durante una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati, in occasione della firma del protocollo per la gestione dell’opera, da alcuni anni allestita nell’Ex3 di Firenze (viale Giannotti 81) dopo il trasferimento dal Block 21 di Auschwitz e l’intervento di restauro a cura dell’Opificio delle Pietre dure e della cooperativa Archeologia. L’intesa è stata sottoscritta tra Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Prato, Fondazione “Museo e centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana” e l’Aned (associazione nazionale ex deportati), proprietaria del Memoriale.

Alla conferenza stampa erano presenti il presidente Eugenio Giani, l’assessora alle politiche per la Memoria Alessandra Nardini, l’assessora alla cultura della Memoria del Comune di Firenze Maria Federica Giuliani, l’assessore alla cultura del Comune di Prato Simone Mangani, il presidente nazionale dell’Associazione nazionale ex Deportati (Aned) Dario Venegoni, la presidente della Fondazione Museo della Deportazione Aurora Castellani, e Ugo Caffaz, consigliere per le politiche per la Memoria dell’assessora Nardini. Il protocollo rappresenta un passaggio fondamentale per la valorizzazione dell’opera, testimonianza unica del dramma delle deportazioni e dello sterminio, frutto di una lavoro corale di artisti e intellettuali italiani come Primo Levi, Lodovico Belgioioso, Luigi Nono, Mario “Pupino” Samonà.

Da alcuni giorni si sono conclusi i lavori di allestimento museale a piano terra e rifunzionalizzazione degli spazi del centro di arte contemporanea nel quartiere di Gavinana che richiesero la chiusura nel marzo 2022. L’accordo apre una nuova fase nella gestione e promozione dell’opera, candidandola a diventare il più importante polo nazionale sulla memoria della deportazione realizzata dalla pianificazione concentrazionaria nazifascista. Viene fissata in modo chiaro la gestione, che verrà affidata alla Fondazione Museo della Deportazione. La Fondazione avrà il compito di coordinare l’attività scientifica, progettare e realizzare le attività didattiche e culturali e le visite guidate. Continuerà a formare, assieme all’Aned, mediatori e assistenti incaricati dal Comune di Firenze, che si occuperanno di accogliere i visitatori.

Il Comune di Firenze garantirà la funzionalità della struttura e l’apertura al pubblico. Inoltre la Fondazione stessa, su impulso del Comune di Prato, sarà al centro di una profonda riforma della propria governance per consentire l’ingresso nella sua compagine di Regione Toscana, Comune di Firenze e Aned. La Regione continuerà a sostenere le attività del Memoriale e della Fondazione attraverso i finanziamenti previsti dalla regionale 38/2002 sulla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della Resistenza. Il centro Ex3 cambierà la denominazione e si chiamerà Memoriale delle Deportazioni.

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