Carlo Mazzone è morto. Portò i viola al terzo posto dietro Juve e Toro

ROMA – Calcio italiano in lutto: è morto Carletto Mazzone, 86 anni. Detiene il record di presenze sulle panchine di serie A: ben 792. Lancio’ in serie A Francesco Totti. Era conosciuto, e molto apprezzato, anche come “Sor Carletto” o “Sor Magara”. Infatti a magari cambiava la vocale finale in A. Non ha mai voluto accettare di modificare la sua espressione.
Cominciò portando l’Ascoli in serie A poi girò l’italia su panchine prestigiose (per esempio quella della sua Roma) e altre dove doveva lottare per restare in serie A. La sua prima panchina importante fu quella della Fiorentina, nella stagione ’75/’76. Portò dall’Ascoli due suoi pupilli: Gola e Bertarelli. Nel campionato ’76 -’77 la Viola allenata da Sor Carletto arrivò terza dietro la Juve che vinse lo scudetto con un solo punto in più del Torino.
Clamorose le polemiche di Mazzone nei confronti del sistema calcio, ma anche contro alcune tifoserie per lui intemperanti. Memorabile la sua corsa col pugno alzato verso i tifosi dell’Atalanta che lo avevano insultato per tutta la partita. Al gol di Baggio che firmò il sorprendente 3-3, ossia il pareggio del Brescia “Sor Carletto” balzò dalla panchina e corse sotto la curva nerazzurra. Scoppiò il finimondo però Mazzone conquistò la simpatia della stragrande maggioranza dei tifosi di calcio italiani. Era il 20 settembre 2001.
Il suo record di panchine testimonia una professionalità e un attaccamento al calcio che non lo faranno dimenticare.
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Nel 1975, quando Mazzone arrivò alla Fiorentina, gli feci un’intervista chilometrica nelle pagine di “Stadio”. Mi disse che era la prima in cui poteva parlare di tutto: delle origini, della famiglia, di come era riuscito a sfondare da allenatore, cosa che non gli era capitata da calciatore. Ereditò, in viola, la panchina che era stata, per una sola stagione, di Nereo Rocco. Volle portare a Firenze due giocatori che erano stati il suo riferimento nell’Ascoli: Gola e Bertarelli. Accolti con scetticismo dalla tifoseria.
Ma quella Fiorentina ottenne, nella stagione 76-77 un buon terzo posto , alle spalle di Juve e Torino che dominavano il campionato. Dopo ebbi addirittura uno scontro personale col “Sor Carletto”. Motivo? Lavoravo nella redazione di Stadio e venni a sapere per primo che la Fiorentina aveva ceduto al Cesena Bruno Beatrice in cambio di Zuccheri. Beatrice, però, non era stato informato da nessuno. Lo chiamai, direttamente in ritiro. Lui casco’ dalle nuvole, poi andò a chiedere spiegazione a Mazzone, col quale litigo’.
Mi chiamò, arrabbiatissimo, l’allora presidente viola, Rodolfo Melloni. Persona squisita ma che capi’ da quel momento l’importanza di un addetto alla comunicazione che la Fiorentina, all’epoca, non aveva. E nemmeno i procuratori c’erano.
Anche Mazzone mi telefonò, irritatissimo. Risposi che avevo fatto solo il mio mestiere. Qualche giorno dopo Carletto mi richiamò’: ” Sei un giornalista rompipalle, ma capisco che devi fare il tuo lavoro. La prima volta che vieni ad Ascoli ti invito a pranzo”. Mantenne la parola. E’ stato un grande. Ciao Carletto
Sandro Bennucci

Sandro Bennucci
E’ uno… scorrettore. I tifosi, naturalmente, erano gli atalantini. Grazie Pietro
Pietro
Tifosi dell’Atlantico? Il correttore fa brutti scherzi…