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Elezioni regioni ucraine occupate: Putin stravince. Ma in pochi avrebbero votato

Il Cremlino

MOSCA – Il partito Russia unita di Putin ha stravinto le prime elezioni che si sono svolte nelle quattro regioni ucraine annesse. Ma nelle altre 48 regioni, repubbliche e territori russi in cui si è svolta la tornata amministrativa – oltre alla Crimea annessa nel 2014 – l’assenza di una vera opposizione e il giro di vite su media e voci critiche del potere ha tenuto molti elettori lontani dalle urne.

“Fino a una decina di anni fa l’interesse per le elezioni era molto maggiore, cosi come l’interesse della gente per la politica, ma adesso penso che chi va a votare lo fa solo solo perché non ha nient’altro da fare nel weekend”, dicono a Mosca. Mentre il Moscow Times, testata indipendente in lingua inglese, vede in queste elezioni solo una “prova generale” per le presidenziali del prossimo marzo, quando Putin con tutta probabilità si presenterà per un quinto mandato.

Come c’era da aspettarsi i primi risultati danno a Russia Unita vantaggi schiaccianti – tra il 75% e l’80% – nelle regioni annesse. Ma ancora più significativi sono i dati ufficiali diffusi sulla partecipazione: intorno al 75% nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk e ben oltre il 60% nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson. Percentuali altissime, se si considera che si tratta di territori investiti dai combattimenti e che in buona parte sfuggono al controllo delle forze di Mosca.

E decisamente impossibili da verificare, in una consultazione giudicata illegale dalla quasi totalità della comunità internazionale. Erano 34.000 i seggi e le cariche in palio nel voto di oggi in Russia, dove sono stati eletti parlamenti regionali, consigli comunali, sindaci e i governatori di 21 regioni, oltre a quattro nuovi deputati della Duma nazionale. Nei quattro territori ucraini annessi si votava per i parlamenti locali. Nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson anche per i governatori. A Mosca si è votato per il sindaco, con l’attuale primo cittadino Serghei Sobianin, di Russia Unita, che si candidava per un quarto mandato.

Nella regione della capitale si è votato per il governatore, con Andrei Vorobyov, sempre del partito di Putin, che puntava ad un terzo mandato. Le denunce di irregolarità e brogli da parte dell’opposizione sono sempre frequenti in occasione delle elezioni. Il mese scorso, tra l’altro, è stato arrestato un attivista, Grigory Melkonyants, co-presidente del movimento Golos, che monitora la correttezza delle elezioni nel Paese.

Nonostante questo Alexei Navalny, l’oppositore in carcere da due anni e mezzo, ha fatto appello ai suoi seguaci perché andassero ugualmente alle urne e votassero per “ogni candidato che sia contro Russia Unita”.

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