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Firenze, Chiesa di S. Giovannino dei Cavalieri: il Coro della Normale canta The Great Service di Byrd

FIRENZE – Appuntamento per domani, venerdì 27 ottobre 2023, alle 21 nella Chiesa di S. Giovannino dei Cavalieri (Via S. Gallo 66, Firenze) con il Coro Vincenzo Galilei della Scuola Normale Superiore di Pisa diretto da Gabriele Micheli esegue The Great Service a 10 voci di William Byrd (1540-1623); ingresso a offerta libera.

Nonostante questa adesione convinta al cattolicesimo, e tutte le difficoltà che ne sono seguite, la produzione di Byrd in termini di musica sacra anglicana è memorabile e in questo repertorio rientra anche il Great Service. Insieme di canti e composizioni legate alla funzione religiosa anglicana, è l’ultima e più elaborata opera di un gruppo di quattro composizioni legate a questo tipo di liturgia sacra. Le differenti parti dell’opera corrispondono ai tre riti principali della giornata canonica anglicana: preghiera del mattino (Matins), a cui corrispondono il Venite, il Te deum e il Benedictus; la comunione (Communion), a cui sono associati il Kyrie e il Creed; infine, la preghiera serale (Evensong), per il Magnificat e il Nunc Dimittis con cui si chiude l’opera.

Il gruppo di canti non è stato pubblicato da Byrd, ma è frutto di una ricostruzione postuma realizzata dagli studiosi a partire da manoscritti e testi incompleti. Probabilmente, l’opera risale a prima del 1606; è composta per coro in cinque parti e vede talvolta l’alternarsi di solisti e gruppi, organo e strumenti a fiato (fatto che aveva dello scandaloso nell’allora ambiente puritano). L’opera era concepita per il Chapel Royal Choir, ossia per il coro ufficiale di corte, per le principali feste religiose e occasioni ufficiali. La struttura del coro, diviso in due tribune (Decani e Cantoris), offre a Byrd la possibilità di giocare con l’intreccio delle sezioni, alcune cantate all’unisono e altre realizzate con uno stile alternato, imitativo e contrappuntistico.

Dividendo il coro in parti, riesce a combinare gruppi di voci delle due tribune in modo da realizzare contrappunto in sei, otto o anche dieci voci. Spesso, inoltre, i movimenti iniziano con una parte per solisti, solitamente della parte media del coro, come era tipico della musica sacra di età elisabettiana. L’opera è considerata una tra le più raffinate composizioni legate al rito anglicano e, in Inghilterra, è tuttora eseguita in chiesa per occasioni religiose.

Il concerto è organizzato dall’Associazione Ludus Orionis.

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