Morta con una ferita alla testa Fiorenza Rancilio (azienda macchine da caffè): s’indaga per omicidio

MILANO – E’ stata trovata morta, nella sua casa in pieno centro a Milano, Fiorenza Rancilio, 73 anni: aveva un’evidente lesione alla testa. Non a caso gli inquirenti indagano per omicidio. La famiglia Rancilio è proprietaria della storica azienda di macchine professionali per il caffè, fondata a Parabiago (Milano) da Roberto Rancilio nel 1986.
Fiorenza era sorella di Augusto Rancilio, architetto sequestrato dall’Anonima sequestri nel 1978 quando aveva 26 anni e mai più trovato. La donna era presidente della fondazione ‘Augusto Rancilio’.
Gli inquirenti voglion sapere che cosa sia successo anche dal figlio di Fiorenza Rancilio, 35 anni, che si trovava in casa quando i Carabinieri hanno scoperto il cadavere di sua madre. L’uomo è stato interrogato e portato in ospedale: avrebbe assunto psicofarmaci.
Sul posto, un appartamento in via Crocefisso, oltre ai carabinieri del Comando Provinciale di Milano si sono recato magistrato e medico legale.
AGGIORNAMENTO DELLE 22,30
La porta dell’appartamento, al nono e ultimo piano di un palazzo in pieno centro a Milano, era chiusa dall’interno. Dentro, riversa in una pozza di sangue, il corpo senza vita di Fiorenza Rancilio, immobiliarista di 73 anni, e suo figlio, 36 anni (non 35 come scritto in un primo momento), la cui posizione è, a tuttora, al vaglio degli inquirenti.
I sospetti si concentrano proprio sul figlio, portato via dalla casa in ambulanza, in stato di shock. Gli inquirenti lo hanno sentito prima che fosse portato in ospedale. Nelle ore precedenti, l’uomo avrebbe assunto degli psicofarmaci.
La sua posizione – la pista che seguono gli inquirenti è quella dell’omicidio – potrebbe cambiare già nelle prossime ore. Quando i carabinieri della Compagnia Milano Duomo sono giunti nell’abitazione, hanno ritrovato la donna stesa per terra. Con lei, al momento dell’arrivo dei militari dell’Arma, ma in un’altra stanza, il figlio. Nella casa della vittima, i carabinieri hanno repertato vari oggetti, in cerca dell’arma del delitto.
A far scattare l’allarme, la donna delle pulizie che non è riuscita ad aprire la porta di casa. È stato il portiere dello stabile a chiamare il numero unico di emergenza. Nello stesso stabile di via del Crocefisso, dove viveva la donna, ci sono anche le sedi delle società immobiliari Omnium e Palladium.
Fiorenza Rancilio era figlia dell’immobiliarista Gervaso Rancilio: davanti a un suo cantiere a Cesano Boscone, il padre e Augusto, il fratello della donna, vennero circondati da un commando di 8 persone la mattina del 2 ottobre 1978.
Secondo la ricostruzione, Augusto morì dunque durante un tentativo di fuga, i resti del suo corpo però non vennero mai ritrovati. Nel palazzo, Fiorenza Rancilio e suo figlio vengono descritti come persone riservate. “Mai sentiti litigi, mai urla”, ha riferito un addetto alle pulizie dell’edificio.
“Non vedevo la signora da un po’ di tempo – ha affermato – Sia lei sia il figlio erano sempre molto cordiali quando li ho incontrati, anche il figlio era sempre molto tranquillo”.
