Sanità Toscana: tassa una tantum per i conti in rosso. Tre scaglioni. Fdi: “Commissione speciale”
FIRENZE – Mancano almeno 200 milioni alla sanità toscana. Motivo? Il mancato ritorno del payback, sospeso in attesa del giudizio al Cosiglio di Stato, con una manovra straordinaria. Dove si trovano i soldi? Nelle tasche dei contribuenti più esposti, in particolari lavoratori dipendenti e pensionati.
Il contributo straordinario, neil piano d’emergenza della giunta regionasle, ricadrà sui redditi sopra i 28mila euro l’anno. Con tre gli scaglioni: tra i 28mila e i 50mila euro contributo si paheranno 114 euro; tra i 50mila euro e i 100mila euro si arriverà a 360 euro, sopra i 100mila euro addirittura 1.160 euro.
Oltre 600mila toscani coinvolti. E una protesta che copinvolge tutti: dal governo Meloni, accusato di non dare alle Regioni i soldi che mancano, alla giunta guidata da Eugenio Giani che, senza la tassa straordinaria, ammette di non riuscire a tappare il buco.
“Lo faremo a malincuore – fa sapere il presidente Giani – perché comunque è una tassa che va a toccare le tasche dei toscani e perché quei soldi ci spettano per legge dal governo, tanto che abbiamo chiesto che ci siano anticipati 200 milioni, nemmeno tutti quanti quelli per cui siamo in credito…”.
Morale? In politica lo scaricabarile è un gioco apprezzato. Giani scarica sul governo e il Centrodestra in Toscana “spara” sulla giunta di Centrosinistra. Così, Fratelli d’Italia, attraverso la consigliera Elisa Tozzi, chiede una commissione speciale che faccia luce sui conti, “dopo le notizie del bilancio regionale in forte passivo se non dovessero arrivare i soldi da Roma come ristoro per il mancato incasso del payback farmaceutico”.
“Serve una commissione speciale – scrive Tozzi – per approfondire i conti del bilancio regionale in relazione al fabbisogno del sistema sanitario, un approfondimento che sollecito da tempo come vicepresidente della Commissione Bilancio. Di cosa hanno paura il Governatore Giani ed il Pd?”.
“Nessun toscano – aggiunge la consigliera – dovrà versare un euro in più di tasse senza sapere come verrà speso. C’è bisogno di una seria politica di ricognizione della spesa sanitaria, che faccia emergere le cause di un possibile dissesto, sino ad oggi evitato a fatica, e che richiederebbe una vera assunzione di responsabilità da parte di chi, ancora oggi, illude i cittadini che il nostro sia un sistema sanitario virtuoso – dichiara la consigliera Tozzi -. Se non si è in grado di tenere i conti in ordine, nessun sistema sanitario può considerarsi virtuoso. Per rimettere in piedi il sistema occorre agire immediatamente sulle cause e sulle possibili soluzioni: abbiamo perso sin troppo tempo”.
“Ogni risorsa immessa in più, in assenza di questa analisi, si tradurrà soltanto in un ulteriore spreco di risorse pubbliche – conclude Tozzi -. Dopo tre anni di mandato, è sotto gli occhi di tutti l’incapacità di questa Giunta regionale: ha aumentato il debito non risolvendo i problemi quotidiani dei cittadini, non ha tagliato le liste d’attesa, ha ridotto i servizi, ha speso milioni di euro in case di comunità che in realtà sono contenitori vuoti”.