Maggio Musicale: chiesto il processo per l’ex sovrintendente Pereira. L’accusa: peculato e malversazione

FIRENZE – La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira, le cui dimissioni, nel febbraio 2023, portarono al commissariamento straordinario della fondazione, concluso il 5 marzo scorso.
L’udienza preliminare si aprirà il 30 maggio al Tribunale di fronte al giudice Angela Fantechi. La notizia è pubblicata oggi dal “Corriere Fiorentino”. Il pubblico ministero Christine von Borries, titolare delle indagini, contesta a Pereira non solo il peculato per le spese sostenute a carico alla Fondazione del Maggio, senza che fossero previste dal contratto. Ma anche il reato di malversazione per aver utilizzato, in maniera impropria, i 35 milioni messi a disposizione dal Fondo governativo per la ripatrimonializzazione degli enti lirici-sinfonici.
Con quei soldi, secondo la Procura, l’ex sovrintendente avrebbe pagato stipendi e imposte anzichè destinarli al rafforzamento del patrimonio della Fondazione. A innescare l’inchiesta giudiziaria, nella primavera del 2022, era stata un’interrogazione in Consiglio comunale con cui Fratelli d’Italia chiedeva spiegazioni su 60 mila euro spesi con la carta di credito della Fondazione del Maggio Musicale per viaggi in aereo e cene al ristorante.
Pereira era arrivato a Firenze nel 2019, ingaggiato con uno stipendio annuo di 240 mila euro. A sorpresa nel gennaio 2023 aveva annunciato di essere indagato per peculato: “Si tratta di spese collegate al mio mandato”, aveva replicato l’allora sovrintendente. Poi all’improvviso la decisione di lasciare la guida del Maggio, dopo che la Procura aveva chiesto la misura interdittiva (ritirata dopo le dimissioni).
Al centro dell’inchiesta, spese sostenute con la carta di credito aziendale o pagate dalla Fondazione. Oltre al conto di oltre 24 mila euro per il trasloco dalla sua abitazione di Milano a San Casciano Val di Pesa (Firenze), era spuntate una nota di 4.600 euro per un albergo, un volo Baden Baden-Grosseto in aereo privato del costo di 7.450 euro per assistere a un concerto organizzato dal Maggio.
Nel 2021 Pereira avrebbe acquistato viaggi a Mosca e Francoforte, giustificandoli come incontri con sponsor che non risulterebbero tra i finanziatori. Per un totale di 126 mila euro, spese che sostiene la Procura non erano previste dal contratto.
IL COMUNICATO DI FRATELLI D’ITALIA – Francesco Torselli e Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia rispettivamente in Consiglio regionale e a Palazzo Vecchio, hanno diffuso questo comunicato dopo aver appreso della richiesta di rinvio a giudizio per peculato e malversazione per Alexander Pereira.
“La richiesta di rinvio a giudizio per l’ex sovrintendente del Maggio Musicale Alexander Pereira – scrivono i due esponenti di Fratelli d’Italia – conferma che le nostre denunce fossero valide. Sono passati poco meno di due anni da quando abbiamo scoperto il vaso di Pandora riguardo l’utilizzo improprio della carta di credito della fondazione da parte del sovrintendente Pereira. Mentre il personale del Teatro del Maggio era in cassa integrazione a causa delle chiusure forzate dovute al Covid e della pessima gestione finanziaria dell’ente, abbiamo scoperto che Pereira utilizzava la carta di credito del Maggio per spese personali o non direttamente riconducibili alle spese di rappresentanza per la fondazione. Ci colpirono, in particolare, le centinaia di euro spese da un pescivendolo fiorentino e da un fruttivendolo di Cerbaia. Su questo Pereira si giustificò dicendo che amava fare cene a casa sua anche con personalità legate al Maggio. Ancora oggi non sappiamo chi partecipasse a queste cene a spese del contribuente, anzi sarebbe arrivato il momento che qualcuno al vertice dell’amministrazione comunale fiorentina iniziasse a parlare.
E ancora: “Scandalosi poi i costi a carico della Fondazione per il noleggio di elicotteri per raggiungere, per esempio, Gstaad da Zurigo o Firenze da Grosseto. Neanche il presidente del Consiglio si sposta in elicottero, chissà quale fosse l’impellente urgenza del sovrintendente.
È gravissimo che oggi, colui che ha voluto fortemente Pereira alla guida del Maggio, e cioè il sindaco Nardella, non abbia ancora chiesto scusa alla città e – anzi – voglia mettere il cappello sulla nomina del futuro sovrintendente. “Si riparte alla grande” aveva detto Nardella quando il Consiglio d’indirizzo indicò Pereira quale Sovrintendente nel settembre del 2019. Il primo cittadino non ha mai affrontato seriamente la vicenda del sovrintendente, all’indomani delle nostre denunce dichiarava “La guida di Pereira e Gatti è il meglio che un teatro europeo può mettere in campo”.Ribadiamo che per noi Pereira doveva essere destituito immediatamente”.
“Ma Nardella – concludono Torselli e Draghi – non ha mai chiesto un passo indietro del sovrintendente. Perché? Sarebbe stato troppo sconveniente dire che avevamo ragione e che era il caso di analizzare nel dettaglio le spese di Pereira”.
