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Il carcere fiorentino di Sollicciano

Carcere di Sollicciano, Sappe: “Detenuto sequestra e ferisce un agente”

Il carcere fiorentino di Sollicciano
Il carcere fiorentino di Sollicciano

FIRENZE – ”Ieri pomeriggio, 25 marzo 2024, un detenuto di origini italiane note per le sue intemperanze e la sua ostilità al rispetto delle regole di un penitenziario, ha prima sequestrato e poi colpito con un pugno tra le costole e lo sterno un poliziotto penitenziario. L’episodio è avvenuto all’interno del Reparto Transito, quando, per permettergli l’utilizzo del cortile passeggi, l’agente aveva fatto uscire il detenuto dalla propria cella. Una volta fuori, lo ha sequestrato e minacciato con un chiodo appuntito”.

Lo afferma Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sindacato autonomo polizia penitenziaria, raccontando quanto è avvenuto nelle ultime ore nella Casa circondariale fiorentina. “Si è fatto consegnare le chiavi della intera sezione ed ha chiuso il cancello di sbarramento – continua l’esponente sindacale – Un altro collega ha cercato di far desistere il ristretto attraverso il dialogo senza riuscirci. Vista la situazione, è stato richiesto l’intervento del comandante. Giunto sul posto, il ristretto, in sua presenza e per far comprendere le sue intenzioni, ha colpito con un pugno l’agente sequestrato. Solo dopo estenuanti trattative si è fatto richiudere in cella e consegnato il chiodo”.

”Tuona” il sindacalista del Sappe: ”Oramai Sollicciano è fuori controllo. Troppi sono gli episodi di violenza da parte dei ristretti che per ogni futile motivo, invece di rappresentarli, preferiscono usare violenza. Il personale è stanco e ogni giorno si sente sempre più umiliato: il Sappe Toscana dice basta e non intende più confrontarsi con questa direzione e con questo comandante di Reparto che non stanno tutelando il personale in servizio. Da oggi proclameremo lo stato di agitazione del personale e organizzeremo a breve manifestazioni di protesta. Come rappresentati dello Stato meritiamo più rispetto!”.

”Sdegno” per quanto avvenuto nel carcere di Sollicciano a Firenze lo esprime anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece: ”Il carcere è diventato come l’inferno dantesco e questo non è accettabile e men che meno tollerabile. La denuncia del Sappe è la urgente necessità di trovare soluzioni concrete a questa spirale di violenza. Per questo, il primo sindacato del Corpo, il Sappe, torna a chiedere urgenti provvedimenti per assicurare tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza degli uomini e le donne della polizia penitenziaria”.

Capece, che esprime solidarietà al personale del Reparto di Polizia del carcere di Sollicciano, ribadisce ancora una volta che ”il Sappe denuncia ormai da tempo la situazione insostenibile delle carceri della Toscana: il dato oggettivo è che chi dovrebbe intervenire e tutelare i nostri agenti continua a tacere ed a restare inerme. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa amministrazione penitenziaria!”.

”È inaccettabile lo scenario quotidiano in cui opera il Corpo di Polizia penitenzia, tra aggressioni, rivolte ed altri eventi critici: sono troppe e tutte inaccettabili le aggressioni contro la polizia penitenziaria, troppo pochi i poliziotti in servizio (la scopertura dell’organico della polizia penitenziaria è pari al 16%: su 42.850 unità gli agenti presenti in servizio sono 35.717)”, prosegue ancora il leader nazionale del Sappe.

”Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano – conclude – Nelle carceri della nazione serve forte ed evidente la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci. E servono con urgenza quelle riforme più volte chieste dal Sappe ma che, incredibilmente, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, che ha una delega ad hoc per la gestione dei detenuti, continua a non assumere ed ignorare”. 

NARDELLA –  Il sindaco di Firenze, Dario Nardella commenta, in un post su X, l’aggressione ad un agente di polizia penitenziaria avvenuto nel carcere di Sollicciano e scrive “un altro agente aggredito da un detenuto, 27 suicidi e 1800 aggressioni ad agenti nel 2023”. “il volto di un sistema carcerario disumano e infernale – aggiunge – di cui nessuno parla e nessuno si occupa. Roba da paese incivile”.

TORSELLI – Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, scrive: “Esprimiamo tutta la nostra solidarietà all’agente sequestrato e ferito da un detenuto a Sollicciano. La situazione del carcere è sempre più una bomba ad orologeria: la struttura è nata male e difficilissima da gestire, oltre ad avere circa il 70% di popolazione carceraria straniera. Inutile che la sinistra continui ad affrontare ideologicamente il macro problema del mondo penitenziario interpretandolo solo dal punto di vista dei detenuti. Da tempo mi sto battendo affinché si inizi a pensare ad una figura istituzionale garante di tutto l’universo che gira attorno al carcere, ma da questo orecchio la sinistra non ci sente. Gli agenti della polizia penitenziaria e il resto del personale carcerario sono servitori dello Stato costretti a lavorare in contesti difficili e – pertanto – meritano una doverosa attenzione e tutela da parte nostra. Invece, in Toscana, abbiamo un Garante dei detenuti che continua ad avere una visione escludente e non includente, contrapponendo i detenuti agli agenti. Così non va!”

“Per fortuna – continua Torselli – il Governo Meloni sta iniziando ad affrontare i numerosi problemi della polizia penitenziaria e del mondo carcerario ma il lavoro è davvero tanto di fronte a decenni di totale immobilismo – aggiunge Torselli – Sono stati finanziati 170 milioni di euro per l’edilizia carceraria e, a novembre 2023, il sottosegretario Del Mastro ha firmato il primo Protocollo operativo della polizia penitenziaria che fissa regole certe per gestire in modo più efficace e sicuro una serie di situazioni e scenari che possono verificarsi sia negli istituti sia in occasione di traduzioni e piantonamenti delle persone detenute. Chiederò oggi stesso di poter effettuare un sopralluogo presso la casa circondariale fiorentina e incontrare così il personale che lavora a Sollicciano per esprimere loro la nostra vicinanza e per poter essere ambasciatori delle loro esigenze”.

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