Rai: stop al monologo di Scurati sul 25 Aprile. Sinistra insorge. Meloni: “Pubblico io. Sarebbe costato 1.800 euro per un minuto”
ROMA – La sinistra attacca il governo Meloni, accusato di aver oscurato lo scrittore Scurati, che a lungo si è occupato di Mussolini, in un monologo sul 25 aprile che sarebbe dovuto andare in onda questa sera, 20 aprile 2024, su Rai3, nella puntata di CheSarà. Pronta replica di Giorgia Meloni, che pubblica su Facebook il testo del monologo. Aggiungendo che la Rai ha detto no perchè la richiesta dello scrittore era di 1.800 euro per un minuto di monologo.
Ad annunciare lo stop era stata la conduttrice del programma, Serena Bortone, con un post su Instagram, in cui spiegava di aver appreso “con sgomento e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato’ senza ‘spiegazioni plausibili”. Quindi la premier Giorgia Meloni prende le distanze dal caso, pubblicando anche su Facebook il testo del monologo.
Aggiungendo: “In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni:
1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda
contro il governo con i soldi dei cittadini.
2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto”.
AGGIORNAMENTO DELLE 2 DEL 21 APRILE
L’azienda si difende con una nota del Direttore dell’Approfondimento Paolo Corsini: “Nessuna censura. La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione ‘Che sarà’, condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione, come dimostrano i comunicati stampa e gli elenchi ospiti ad uso interno. Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste”.
“Si deve accertare se corrisponde al vero che per leggere un monologo di circa un minuto sul 25 aprile la Rai avrebbe dovuto pagare circa 2mila euro. Riteniamo che sia importante accertare se la mancata messa in onda sia da addebitare a una scelta editoriale o piuttosto economica”, è la sponda che arriva dai componenti della commissione di Vigilanza sulla Rai di Fratelli d’Italia. Spunta però una nota interna dell’azienda – pubblicata da Repubblica – in cui si legge che la partecipazione di Scurati “in qualità di autore di testi creativi” per il programma, “viene annullata per motivi editoriali”.
Fonti Rai precisano a loro volta che era stato dato via libera al suo intervento a titolo gratuito, dopo il rifiuto dell’azienda di avallare il pagamento di un compenso di 1.800 euro.In ogni caso il monologo dello scrittore, già Premio Strega per il suo ‘M. Il figlio del secolo’, viene pubblicato: vi si legge che la premier Meloni “si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista”, e “finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.
In tarda serata arriva poi la controreplica di Scurati. “Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo”, afferma lo scrittore. “Questa, gentile Presidente, è una violenza. Non fisica, certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?”.
AGGIORNAMENTO DELLE 10
“Da settimane la Rai è vittima di una guerra politica quotidiana con l’obiettivo di distruggerla”. Lo dice l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, in un colloquio con La Stampa dopo lo stop al monologo sul 25 aprile dello scrittore Antonio Scurati.
“Per lunedì ho chiesto una relazione, saranno presi provvedimenti drastici” aggiunge. “E’ necessario approfondire e dare risposte. Chi ha sbagliato paga. Ho appreso del casoScuratidal post che la giornalista Serena Bortone ha pubblicato sui profili social. Si doveva agire diversamente. Possiamo anche discutere sulla richiesta di mille e 800 euro per un minuto in trasmissione, se fosse esagerata o meno o non compatibile con gli standard Rai, e quindi anche eticamente inaccettabile, ma certamente non lo avrei censurato. – dice Sergio al quotidiano -. Io lo avrei mandato in onda e avrei chiesto a Serena Bortone, nel caso fosse stato necessario un riequilibrio ai sensi della normativa che disciplina la par condicio”.
L’ad Rai afferma poi di non aver “mai ricevuto interventi o telefonate dalla maggioranza di governo per condizionare scelte su programmi, conduttori o argomenti di qualunque genere”.