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Maggio Musicale: «Turandot» debutto con trionfo nel teatro strapieno

La scena finale (foto MMF)

FIRENZE – In un teatro gremito in ogni ordine di posti (ed esaurito per tutte le prossime recite) ha debuttato ieri sera, 21 aprile 2024, al Teatro del Maggio, Turandot di Giacomo Puccini, prima opera dell’86° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, che riprende una messinscena storica del Maggio, quella con la regia di Zhang Yimou, cineasta cinese fra i più influenti all’epoca del debutto di questo allestimento (1997). Una festa per gli occhi, coi magnifici costumi ideati da Gao Guangjian, Zeng Li, Huang Haiwei, Wang Yin: 1892 pezzi complessivi; numeri impensabili per le casse odierne, ma per fortuna lo spettacolo è rimasto di proprietà del Maggio; tutto, comprese le coreografie (anche se non c’è più il corpo di ballo cinese del debutto di 27 anni fa), è stato ripreso con cura dalla regista Stefania Grazioli; a dirigere l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Maggio, ora come allora e come nella mitica tournée nella Città Proibita di Pechino nel 1998, c’è Zubin Mehta, salutato da fragorose ovazioni alla sua comparsa sul palco, in coda al buon cast di cui lo spettacolo si è avvalso: notoriamente, le parti principali di Turandot sono una palestra per atleti della voce, anche a tagliare, come d’uso, buona parte del finale che, alla morte di Puccini, fu commissionato a Franco Alfano (Mehta sforbicia anche l’assolo di TurandotDel primo pianto, scritto sostanzialmente da Alfano). L’atletismo vocale non manca né a SeokJong Baek, un Calaf dalla voce giovane e potente, con margini di miglioramento nel fraseggio, né a Olga Maslova, Turandot dalla voce importante e ben governata. Benché posizionato costantemente in fondo al palco, collocazione infida, riesce a farsi sentire nitidamente Carlo Bosi, maestoso imperatore Altoum. Apprezzati dal pubblico anche la Liù di Valeria Sepe, il Timur di Simon Lim e i vivaci Ping, Pang e Pong (rispettivamente Lodovico Filippo Ravizza, Lorenzo Martelli e Oronzo D’Urso, questi ultimi usciti dall’Accademia del Maggio). Uno spettacolo che, anche se forse comincia a essere un po’ “archeologico”, non smette di affascinare e stupire il pubblico, tant’è che, con largo anticipo, tutte e cinque le recite sono andate esaurite in prevendita in ogni ordine di posti (restano comunque in vendita solo in biglietteria prima dello spettacolo i posti d’ascolto, presi d’assalto anche stasera da chi non era riuscito ad assicurarsi un biglietto in prevendita). Quasi 12 minuti d’applausi alla conclusione della prima recita. Repliche il 24, 27 e 30 aprile (27 e 30 con Ivan Magrì come Calaf) e il 3 maggio (con Eunhee Maggio come Turandot).

Quasi 12 minuti d'applausi alla conclusione della prima recita
SeokJong Baek in Nessun dorma (foto MMF)

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