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Liguria: la giunta regionale vuole andare avanti. Piana per salvare Toti

Toti

GENOVA – La giunta regionale della Liguria potrebbe andare avanti senza Toti alla guida per mesi, fino a 18 secondo lo statuto, raggiungendo magari anche la scadenza naturale della legislatura, l’autunno 2025. Nessuno nel centrodestra in Liguria al momento chiede un passo indietro a Toti, anzi, si attendono gli sviluppi dell’inchiesta per vedere se il presidente riesce ad ottenere la revoca degli arresti domiciliari e un modo per tornare alla guida.

Ma il maremoto dell’inchiesta che ha portato all’arresto del presidente per corruzione potrebbe fermare tutto già dopo le elezioni europee. Oppure dopo il voto per l’assestamento di bilancio, ai primi di luglio. Sono le ipotesi che emergono dalla frenetiche consultazioni in corso da ieri all’interno del centrodestra ligure da una parte e tra i leader delle opposizioni dall’altro. Uno degli scenari che vengono considerati è che dopo il voto delle europee Giorgia Meloni decida la fine dei giochi chiedendo ai suoi uomini in Liguria di fare cadere la giunta.

Andare avanti con la bufera che imperversa potrebbe rovinare l’immagine di un partito non toccato dall’inchiesta e con buoni riscontri dai sondaggi. La Lega, che ora ha in mano la guida della Regione con il vicepresidente Piana, potrebbe invece non avere fretta di concludere a breve la partita. Anche Forza Italia valuta al momento di andare avanti. I tanti progetti avviati e i milioni in gioco, a partire da quelli per la diga del porto di Genova, hanno bisogno di essere gestiti al meglio.

“Mi pare di aver percepito una compattezza, un’unità di intenti nel proseguire il lavoro – ha detto oggi Piana -. Sono tante le partite aperte, soprattutto infrastrutturali, e siamo tutti disposti a lavorare. Ci sono staff molto preparati sia in vicepresidenza sia in presidenza a disposizione di tutti gli assessori”. Piana oggi ha presieduto la prima giunta dopo il maremoto. Sono state valutate diverse delibere. Il primo test importante sarà il 21 maggio quando la giunta chiederà al Consiglio il voto per accendere un mutuo da 57 milioni per portare avanti i lavori della diga di Genova, pratica avviata dallo staff del presidente Toti. Una ipotesi che per le opposizioni sarebbe “uno sfregio alla democrazia”.

Il M5S torna a chiedere le dimissioni della giunta e la caduta del consiglio per andare a nuove elezioni. “Dalle diverse dichiarazioni dei partiti di centrodestra risulta palese l’intenzione di non presentare le dimissioni e di continuare la legislatura come se niente fosse accaduto – dice il capogruppo Fabio Tosi -. Ribadiamo con ancora più forza la necessità di sciogliere la Giunta e il Consiglio. Non è possibile fare finta di nulla e andare avanti. Sarebbe uno sfregio alla democrazia”.

“Senza Toti non riescono più a decidere su niente, il centrodestra ligure non sa più che pesci pigliare – attacca il capogruppo Ferruccio Sansa (Lista Sansa) – Nella Lega c’è solo Rixi, Fratelli d’Italia è un partito acefalo in Regione, forse c’è solo Matteo Rosso a decidere, in Forza Italia non c’è nessuno, dovranno forse venire da fuori per decidere qualcosa in Liguria”.

Con il Pd e la Lista Sansa ci sono tentativi di serrare i ranghi, anche attraverso l’intervento dei vertici nazionali. Da Genova sono partite telefonate a Schlein e a Conte per provare a trovare un programma e un candidato unitario per dare una spallata al centrodestra nel caso di un ritorno al voto anticipato.

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