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G7 in Puglia: gli aiuti a Zelensky, frizione Meloni-Macron, Mattarella parla dei “nuovi fantasmi”

BRINDISI – Nuove garanzie di aiuti a Zelensky, polemiche sulla parola aborto (Giorgia Meloni accusa Macron di essere venuto al G7 per farsi la campagna elettorale) e cena, offrta dal Presidente Mattarella, nel maestoso Castello Svevo di Brindisi. Assente, giustificato, Joe Biden, stressato dalla campagna elettorale contro Trump e afflitto dalla condanna del figlio Hunter. La cena, aperta con i “fagottini” pugliesi, e’ stata introdotta da Mattarella.

“Oggi registriamo che il crescente processo di interdipendenza promosso dalla globalizzazione è bruscamente venuto meno, unitamente alla spinta verso valori e obiettivi globalmente condivisi.

Antichi fantasmi sono riapparsi e il linguaggio della cooperazione, e della costruzione di regole di convivenza internazionali rispettose dei popoli, viene messo a dura prova, lasciando il posto a crescenti tensioni geopolitiche, quando, purtroppo, non a conflitti”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella ieri sera nel brindisi della cena al G7.

fondarsi sulla soluzione a due Stati. Occorre la volontà di perseguirla da parte di tutti gli attori coinvolti, per non abbandonare il dialogo a metà – come già accaduto in troppe occasioni – con l’inevitabile ripresa, nel tempo, del conflitto, con violenza e vittime sempre maggiori”.

“Le grandi economie libere raccolte nel G7 – ha quindi affermato il presidente della Repubblica – continuano certamente a esercitare una rilevante forza di attrazione e d’influenza, ma, naturalmente, in un mondo multipolare, questa esperienza si confronta con tentativi di dar vita a schemi alternativi se non contrapposti. La capacità di costruire partenariati con quella parte del mondo che, nelle fisiologiche differenze, è disponibile al dialogo sulle nostre opzioni, è il naturale orizzonte al quale guardare”.

“E’ utile interrogarsi – ha concluso – su quale sia, in questo contesto, il ruolo del G7 e vorrei prospettare alcune considerazioni. Una prima risposta risiede nella constatazione che il G7 è un insieme di Paesi uniti non soltanto da un elevato livello di sviluppo e di reddito, ma anche e soprattutto da valori. Valori che hanno promosso in modo significativo la dignità delle persone e dei popoli, sulla base delle Carte e delle Dichiarazioni dell’ONU. Valori, obiettivi, regole, che vanno preservati e sviluppati nella nuova condizione della vita internazionale. Il Vertice si è così trasformato, da foro di coordinamento economico, in una piattaforma di rilevante confronto sui grandi temi del presente. Un confronto reso possibile proprio dall’essere basato anzitutto su valori condivisi”.

“Il secondo elemento che caratterizza il G7 è costituito dalla adesione convinta a un sistema di regole, che vede nella Carta delle Nazioni Unite la sua manifestazione più alta. La cura di questo sistema di regole – la prima delle quali consiste nel divieto di minaccia e uso della forza nei rapporti fra gli Stati – è un aspetto, oggi, tristemente sfidato. Si affaccia la convinzione che sia possibile sostituire alla comunità internazionale, alle sue regole, al criterio di pari dignità fra gli Stati, la violenza e la sopraffazione”.

“La terza dimensione del G7 che vorrei richiamare è quella di una piattaforma aperta. Il formato del G7 è in grado di adeguarsi ai mutamenti del contesto internazionale – e lo conferma questa edizione – nella consapevolezza che non possono essere affrontati in un circuito limitato”.



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