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Fiesole candidata a capitale della cultura 2027. L’annuncio della sindaca Scaletti

Fiesole
I festeggiamenti per San Romolo ieri, 7 luglio 2024 (foto FB Comune di Fiesole)

FIESOLE – È arrivata oggi, 8 luglio 2024, l’ufficialità: è stata presentata la candidatura di Fiesole (Firenze) al titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2027. Il titolo, istituito nel 2014, si propone di promuovere progetti legati alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano materiale e immateriale, incentivando così lo sviluppo turistico e l’aumento degli investimenti.

“Fiesole ha tutte le caratteristiche per poter essere la prossima Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2027 – dice la sindaca Cristina Scaletti – Abbiamo già formalizzato la candidatura e adesso ci muoveremo per portare avanti tutti i passaggi che ci permetteranno di accedere alla selezione”.”Il nostro Comune – aggiunge Scaletti – può assolutamente ambire ad essere riferimento culturale nel mondo: è un luogo con un patrimonio paesaggistico bellissimo, in cui l’opera dell’uomo ha saputo inserirsi con rispetto e gentilezza, creando un connubio unico tra arte, lavoro dell’uomo e paesaggio. Abbiamo un tessuto culturale ricco di Fondazioni, Musei e Istituzioni con cui dobbiamo lavorare alla costruzione di una Fiesole capace di guardare sempre oltre l’orizzonte”.

“Proprio grazie alla sua unicità, la nostra città, attraverso questa candidatura – prosegue Scaletti – deve cogliere l’occasione per rilanciarsi, promuovendo progetti che valorizzino il patrimonio artistico tanto quanto i collegamenti e le infrastrutture, tornando ad essere quell’esempio virtuoso di città che della cultura sa fare un motore per la crescita in termini di immagine internazionale sì, ma prima di tutto, in termini di qualità della vita per i cittadini”, conclude la sindaca.

La valutazione delle candidature, ricorda una nota del Comune di Fiesole, è a cura di una giuria di esperti che raccomanda al Ministro della Cultura il Comune ritenuto più idoneo, dandone opportuna motivazione. Su proposta del ministro, il titolo è successivamente assegnato dal Consiglio dei Ministri con una delibera, e alla città vincitrice viene assegnato un contributo di un milione di euro, con cui valorizzare il proprio patrimonio culturale, secondo il progetto presentato.



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