Bonus Natale: 100 euro netti in busta paga a dicembre 2024. Confesercenti: “Alleggerire peso fiscale su redditi da lavoro”
La certezza la avremo la prossima settimana, con il varo del decreto Omnibus, ma il governo ha preso l’impegno per approvare il bonus Natale: 100 euro netti in busta paga a dicembre 2024. La misura è evocata, da anni, da Confesercenti, che tuttavia chiede un minor peso fiscale per i redditi da lavoro.
Maurizio Leo, viceministro all’Economia, ha confermato: “Un tema che sicuramente farà parte del decreto Omnibus, quindi sarà uno degli emendamenti, sarà il cosiddetto bonus, che era ‘Befana’ e diventerà bonus ‘Natale'”.
E ancora: “Nello schema di decreto legislativo lo avevamo collocato come bonus ‘Befana’, quindi da gestire dal 2025, perché avevamo un problema di individuazione delle risorse per il 2024, ma visto che i conti pubblici stanno andando bene sul versante delle entrate, questo potrà consentire di portare questo bonus nel mese di dicembre, e con l’effetto anche di alzare un po’ più su l’asticella e quindi di dare questi 100 euro senza effetto sulla tassazione. Arrivare ai famosi 100 euro netti”.
CONFESERCENTI – Il Bonus Natale, confermato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ”è una misura certamente positiva, che offre un aiuto immediato a chi è maggiormente in difficoltà e una piccola spinta alla spesa delle famiglie meno abbienti, anche se di lieve entità. Per promuovere una ripresa strutturale e duratura dei consumi, però, è necessario fare di più e andare oltre gli interventi ‘spot”’.
Lo afferma Confesercenti in una nota. ”Uno dei nodi da sciogliere per la ripartenza della domanda interna è senz’altro quello del peso della tassazione sui redditi da lavoro dipendenti”, secondo l’associazione. ”Anche perché, dopo due anni di alta inflazione, il rischio di fiscal drag è sempre più concreto, soprattutto per i lavoratori che hanno ottenuto un aumento delle retribuzioni tale da passare ad un’aliquota Irpef più pesante”, ricorda Confesercenti.
”Un drenaggio fiscale che rischia di ridurre fortemente l’impatto positivo degli aumenti retributivi sui consumi”. In questo quadro, ”pensiamo che l’intervento più opportuno sia una detassazione generalizzata degli aumenti salariali. Una misura di politica economica con un impatto più ampio e duraturo rispetto a Bonus una tantum che, se ben calibrata, potrebbe sostenere non solo la ripresa dei consumi, ma anche la qualità della vita dei lavoratori e la produttività del sistema economico”,