FIRENZE – Creare una scuola inclusiva, in grado di formare cittadini consapevoli e preparati ad affrontare le tante sfide del presente, contrastando al contempo la povertà educativa e l’abbandono scolastico. Con questo obiettivo riparte l’impegno di Oxfam per il nuovo anno scolastico, al fianco di oltre 7.000 studenti e 400 docenti delle scuole toscane.
“In Italia, nel 2023, il tasso di abbandono scolastico è arrivato al 10,5%. Un dato che per quanto in miglioramento è ancora lontano dall’obiettivo europeo di ridurre il tasso di abbandono precoce al 9% entro il 2030, e che evidenzia quanta strada ci sia ancora da fare sia a livello nazionale che in Toscana. – spiega Sibilla Filippi, responsabile del programma Educazione Trasformativa di Oxfam Italia- Per questo, anche quest’anno, Oxfam si impegnerà a sostenere una scuola inclusiva e attenta al benessere di alunni e docenti, collaborando con le istituzioni e le comunità locali. Lo faremo promuovendo un’educazione di qualità in grado di essere ‘trasformativa’, ossia capace di attivare le risorse migliori dei territori più svantaggiati per superare disuguaglianze economiche e sociali, contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa e responsabilizzare studenti e studentesse. Rafforzando competenze che possano formare cittadini consapevoli e attivi nelle sfide sociali, economiche, politiche e ambientali”.
La sesta edizione di “Oxfam Back to School”
Partirà il 24 settembre la sesta edizione di Oxfam Back to School, il programma formativo per docenti di ogni ordine, educatori e formatori del volontariato. Un’edizione rinnovata con una ricca proposta di corsi on line e momenti in presenza (a Bibbiena (AR) l’11 ottobre e a Cecina (LI) il 25 ottobre, in cui si esplorerà il ruolo della comunità educante nel prevenire stereotipi e discriminazioni fra i giovani).
Tanti i contenuti e temi che saranno approfonditi: gli strumenti per il contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono precoce, attraverso un approccio inclusivo che consideri anche il benessere emotivo degli studenti, la peer education e il mentoring, ossia l’aiuto e il supporto che, ad esempio, studenti più grandi o avanti nella didattica possono offrire ai compagni più fragili. Saranno inoltre indagati temi attuali come i cambiamenti climatici, il contrasto ai discorsi d’odio, le discriminazioni di genere, l’inclusione di studenti con disabilità e lo sviluppo delle capacità emotive tramite l’arte. Si affronteranno inoltre i temi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, grazie al progetto GenerAzione 2030-Alleanze Regionali per l’Educazione alla Cittadinanza Globale. Dopo la formazione rivolta ai docenti, il progetto coinvolgerà inoltre gli studenti delle scuole secondarie toscane in attività e laboratori per ideare soluzioni innovative e sostenibili nelle loro comunità. Inoltre, grazie al progetto Ecoality, sarà possibile approfondire l’interdipendenza tra crisi ecologiche e giustizia di genere.
Le altre attività in partenza nelle scuole toscane
Oltre al percorso formativo per docenti, Oxfam torna nelle scuole anche con numerosi progetti volti a contrastare la povertà educativa. Tra questi, corsi di recupero delle competenze linguistiche e scolastiche in diverse materie, attività di mediazione linguistica per studenti con cittadinanza non italiana e laboratori. Inoltre, ai docenti verrà offerta l’opportunità di confrontarsi e scambiare esperienze su metodologie didattiche innovative con altre scuole europee.
Centrale sarà poi il lavoro che Oxfam continuerà a sviluppare ad Arezzo, Empoli e Prato – grazie ai progetti “OPEN SPACE”, “Comunitalenti” e “MutuoSoccorso”- finanziati da Impresa Sociale con i Bambini, per lo sviluppo dei Patti Educativi di comunità. Lo strumento introdotto dal Ministero dell’Istruzione per aumentare la qualità dell’offerta formativa e educativa delle scuole e dei territori, ponendo attenzione a garantire sostegno e dare maggiori opportunità a minori in condizioni di maggior svantaggio sociale e culturale.
“La lotta contro l’abbandono scolastico e la povertà educativa richiede un impegno condiviso che né la scuola né una singola organizzazione possono affrontare da sole. – aggiunge Filippi – Per questo, i Patti di comunità sono fondamentali,perché permettono a scuole, istituzioni e associazioni di lavorare insieme con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno, specialmente i più vulnerabili. Nei prossimi mesi coinvolgeremo docenti e associazioni per riqualificare spazi scolastici e di quartiere, attraverso attività artistiche, digitali e culturali, creando momenti di scambio e condivisione.”
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